MILANO - Jannik Sinner ha rilasciato a Sky Sport la prima intervista dopo la squalifica che lo vedrà tornare in azione agli Internazionali d'Italia il prossimo 5 maggio. Il tennista numero 1 al mondo ha raccontato come si sente e trascorso questo periodo lontano dal campo da tennis: "Sto molto bene. Sono riposato, quindi sono contento"
Come ha trascorso il tempo?
"Onestamente ho fatto tante cose diverse, ho passato molto tempo con la mia famiglia, soprattutto con mio papà. Abbiamo fatto cose diverse con i miei migliori amici a Monte-Carlo. Sono andato sui go-kart, abbiamo fatto un’uscita in bicicletta, insomma tante cose nuove. Alla fine, proprio le persone che ho intorno tutti i giorni, sono proprio le cose che mi portano avanti e sono molto felice. Ovviamente stiamo lavorando davvero molto in palestra per essere ancora più pronti fisicamente al rientro, ma per questo manca ancora un po’ di tempo. Sono tutte domande che avranno risposta a Roma, però diciamo che sta andando tutto bene - aggiunge - Sicuramente la parte di cui ho goduto di più è quella di non vivere sempre con la tensione della prestazione. Anche l'allenamento comunque è stato un po’ diverso perché non hai in mente che tra una settimana devi giocare, quindi sei molto più tranquillo. Le giornate comunque sono lunghe… E poi, ripeto, gli amici magari li vedi la sera stai bene, vai a cena o magari giochi un po’ alla playstation, si fanno altre cose insieme. Onestamente sto bene. Se potessi, sceglierei di giocare a tennis, però allo stesso tempo sto molto bene e non sto neanche pensando tanto al tennis, in questo momento"
Essere perfezionista
"Questo in parte sicuramente c’è, perché altrimenti non sarei nella posizione in cui mi trovo. Si può sempre migliorare. Sicuramente quello spot di Lavazza era verso quella direzione: devi provare sempre a far meglio. Era uno spot ma un po’ mi rappresenta: se faccio un bel colpo c'è sempre qualcosina che posso far meglio. È quello che stiamo provando a fare in questi mesi di allenamento per il rientro a Roma"
L'accordo con la WADA e i giorni successivi
"In tutta onestà, mi sono sentito molto tranquillo. La decisione di andare verso la direzione di prendere la sospensione di tre mesi era molto rapida da prendere. Abbiamo accettato in poco tempo, anche se io non ero tanto d'accordo. Andavamo un po’ avanti e indietro con il mio avvocato e le persone che avevo intorno. Si doveva scegliere il male minore e credo che sia stato fatto questo. È un po’ ingiusto quello che sto passando ma, se guardiamo le cose, poteva andare anche molto peggio, poteva essere ancora più ingiusto. Dopo, quando abbiamo preso questa decisione, ci ho messo un po’ a ritrovarmi. Sono successe anche altre cose, al di là di questo, che non sono state semplici per me, ma sono qua e servirà ancora un po’ di tempo per digerire tutto questo. Non vedo l'ora di rientrare a Roma. È un torneo speciale per me anche se, allo stesso tempo, sarà molto difficile perché rientrare in un momento con così tanta attenzione non sarà facile"