Il ritorno a Roma ed il countdown
"Sarà molto importante bilanciare l'attenzione che riceverò e soprattutto il modo in cui reagirò alle cose esterne. Mi piace giocare in Italia, l'ho fatto vedere a Torino che è un posto dove mi sento al sicuro. Il pubblico è un'arma in più perché il tifo italiano è molto importante, si sente in campo soprattutto quando giochi contro un altro italiano è una carta sicuramente da usare. Se sarà un problema o un privilegio lo scopriremo tra un mesetto. C'è ancora un po’ di tempo e in questo tempo cercherò di prepararmi al meglio - sul countdown - Dal primo giorno, onestamente. Perché ho smesso di fare quello che ho sempre sognato e sono nella posizione migliore per fare questo sport. Ogni giorno che passa il mio rientro si sta avvicinando sempre di più e ogni giorno mi sento meglio fisicamente e mentalmente, nonostante manchi ancora un bel po’. È una bella opportunità per migliorare nelle aree dove faticavo, per rientrare in una superficie dove faccio molta fatica. Proviamo, quindi, a fare una cosa diversa, se ci riusciamo subito molto bene, altrimenti abbiamo altri anni per riprovarci"
Cosa paragona la voglia di tornare in campo
"È difficile da dire. Io da piccolo volevo sempre diventare un pilota, non avevo mai soldi di farlo quindi non ho neanche iniziato, però siamo andati di recente su Go-Kart ad esempio e la sera prima avevo voglia di andare bellissima, quella sensazione probabilmente sarà un po' simile. Poi siamo usciti in bici qualche giorno dopo e anche lì avevo voglia di provare e lì (a Roma) sarà una cosa simile sapendo che sono un buon tennista, sui Go-Kart magari non sono bravissimo nella bici sono proprio scarso. Però comuqnue è una cosa molto importante di ritornare, di ritrovare la voglia, però nel momento in cui ho preso la sospensione non ho neanche pensato al tennis. Ho pensato a come passare questi mesi e con quali persone".