Sinner, Alcaraz ti aspetta: "Roland Garros, i tifosi sognano noi in finale"

Lo spagnolo trionfa a Montecarlo su Musetti e rilancia la sfida a Jannik: "So che la gente vuole questo..."
Sinner, Alcaraz ti aspetta: "Roland Garros, i tifosi sognano noi in finale"
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Non è stato il finale da molti sperato ma Lorenzo Musetti ci ha provato. Le dichiarazioni post match hanno evidenziato come le fatiche accumulate nel corso del torneo abbiano da un certo punto del match fortemente condizionato il suo andamento. Il carrarino è rimasto sul terreno di gioco nel terzo set nonostante non fosse più in grado di spostarsi per ribattere alle trame sempre più “letali” di Alcaraz: “Non so esattamente – ha spiegato Musetti - quale sia il problema alla gamba, faremo degli approfondimenti nei prossimi giorni. Ma ritenevo comunque giusto finire la partita, non ritirarmi, anche se ormai non ero più in grado di giocare. Con questo non voglio togliere nulla a Carlos, che ha meritato di vincere. Semplicemente, mi sarebbe piaciuto potermela giocare fino all'ultimo punto. Ora farò una pausa, mi riposerò e non andrò a Barcellona, sperando di tornare al cento per cento per Madrid".

Le parole di Musetti

Tutto questo in netto contrasto con quanto mostrato nel primo set: "Ero persino meravigliato di come mi sentivo all'inizio, perché il risveglio non era stato dei migliori. Avvertivo molti acciacchi che derivavano dai match precedenti. Il primo set mi ha sorpreso in positivo, ma sapevo che avrei dovuto farne un secondo ancora migliore, immaginando che Carlos sarebbe cresciuto. Purtroppo il mio fisico non era più in grado di sopportare una partita del genere". Nonostante la “rottura” in vista del traguardo, l’aspetto fisico non preoccupa l’azzurro, sempre più vicino all’agognata top ten: “Non penso – ha proseguito – di dover fare tanti cambiamenti in questo ambito. Tante fatiche ravvicinate come quelle di questa settimana lasciano il segno. Complessivamente ho giocato quattro ore in più di Alcaraz e alla fine si è sentito. Rimane la consapevolezza di poter stare a questo livello e guardare sempre più in alto. E’ ovvio che ci siano ancora cose da migliorare, tecnicamente e mentalmente ma di questa settimana non mi posso lamentare”.

 

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Le dichiarazioni di Alcaraz

Non lo può fare nemmeno il nuovo campione di Montecarlo, Carlos Alcaraz: “All'inizio della finale – ha detto il murciano - la questione era chi di noi due avrebbe gestito meglio la tensione nervosa. Per lui era un match delicato perché era la prima finale in un Masters 1000, ma anche per me si trattava di una partita importante, visto che arrivavo da un mese complicato, dentro e fuori dal campo. Nel primo set, Lorenzo ha gestito le emozioni meglio di me e lo ha dimostrato giocando a un livello molto alto. Poi si è infortunato e ho capito che non sarebbe più riuscito a reggere il ritmo che aveva mostrato in precedenza. Un peccato, finire così". In ogni caso un titolo scacciacrisi colto dove un suo grande predecessore, Rafael Nadal, ha vinto 11 volte: “Un record credo impossibile da eguagliare, anche se spero nei prossimi anni di tornare a Montecarlo e rivincere. Diciamo che avrò ancora 10-15 anni per giocare in questo contesto e quindi non mancheranno le mie chance”.

La sfida a Sinner

Con la vittoria nel Principato Carlos si è ripreso la seconda piazza del ranking, scavalcando Zverev: “Non mi interessa più di tanto il ranking, mi concentro maggiormente sul gioco e su come posso fare per godermi il percorso. So che la gente aspetta una finale tra me e Jannik al Roland Garros, vedremo cosa accadrà..." Ribadito il grande talento di Musetti… “che farà grandi cose nel nostro sport”, è tempo di analizzare anche sé stessi attraverso il rapporto con il team: “Per tutta la settimana il mio coach (Samuel Lopez, ndr) mi continuava a ripetere di rimanere positivo e forte. Era questa la chiave. Solo così potevo ritrovare il mio tennis e la mia voglia di lottare. Non dovevo schivare le difficoltà bensì affrontarle, guardarle in faccia. Grazie a questo approccio, è stata una splendida settimana".

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Non è stato il finale da molti sperato ma Lorenzo Musetti ci ha provato. Le dichiarazioni post match hanno evidenziato come le fatiche accumulate nel corso del torneo abbiano da un certo punto del match fortemente condizionato il suo andamento. Il carrarino è rimasto sul terreno di gioco nel terzo set nonostante non fosse più in grado di spostarsi per ribattere alle trame sempre più “letali” di Alcaraz: “Non so esattamente – ha spiegato Musetti - quale sia il problema alla gamba, faremo degli approfondimenti nei prossimi giorni. Ma ritenevo comunque giusto finire la partita, non ritirarmi, anche se ormai non ero più in grado di giocare. Con questo non voglio togliere nulla a Carlos, che ha meritato di vincere. Semplicemente, mi sarebbe piaciuto potermela giocare fino all'ultimo punto. Ora farò una pausa, mi riposerò e non andrò a Barcellona, sperando di tornare al cento per cento per Madrid".

Le parole di Musetti

Tutto questo in netto contrasto con quanto mostrato nel primo set: "Ero persino meravigliato di come mi sentivo all'inizio, perché il risveglio non era stato dei migliori. Avvertivo molti acciacchi che derivavano dai match precedenti. Il primo set mi ha sorpreso in positivo, ma sapevo che avrei dovuto farne un secondo ancora migliore, immaginando che Carlos sarebbe cresciuto. Purtroppo il mio fisico non era più in grado di sopportare una partita del genere". Nonostante la “rottura” in vista del traguardo, l’aspetto fisico non preoccupa l’azzurro, sempre più vicino all’agognata top ten: “Non penso – ha proseguito – di dover fare tanti cambiamenti in questo ambito. Tante fatiche ravvicinate come quelle di questa settimana lasciano il segno. Complessivamente ho giocato quattro ore in più di Alcaraz e alla fine si è sentito. Rimane la consapevolezza di poter stare a questo livello e guardare sempre più in alto. E’ ovvio che ci siano ancora cose da migliorare, tecnicamente e mentalmente ma di questa settimana non mi posso lamentare”.

 

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