
Continua a terene banco la vicenda doping che ha coinvolto Jannik Sinner. Il campione azzurro ha concordato con la Wada un periodo di sospensione di 3 mesi, che lo vedrà rientrare per gli Internazionali d'Italia, in programma dal 29 aprile al 18 maggio 2025 sui rinnovati campi del Foro Italico. E mentre il 2 volte vincitore dell'Australian Open è certo di riabbracciare il pubblico di Roma da numero 1 al mondo, sono tanti gli atleti che contestano all'establishment del tennis di avere favorito l'altoatesino, risultato positivo al clostebol nel marzo 2024: dalla Ptpa di Djokovic a Serena Williams, passando per la connazionale Federica Pellegrini. Come tanti sono gli aspetti ambigui delle critiche mosse in merito alla vicenda, che sembrano ignorare come Sinner non sia stato squalificato per assunzione di sostanze dopanti. Un dato trasparente e disponibile negli atti della stessa Wada, che in pochi sembrano avere consultato prima di rispondere sulla vicenda. L'ultima dichiarazione in merito al ricorso della Agenzia di Montreal, proviene dalla Nado Italia, l'organizzazione nazionale antidoping.
Nado: "Non c'erano elementi per il ricorso"
Queste le parole del direttore generale di Nado Italia Alessia Di Gianfrancesco, intervenuta nel corso dela presentazione del protocollo d'intesa tra Federcalcio e Federfarma: "L'istituzione preposta ha fatto tutte le valutazioni sulla base di documenti che aveva. Hanno rispettate le procedure. Nado Italia non ha presentato ricorso perché riteneva che non ci fossero elementi tali, mentre la Wada sì". E ancora: "La Wada ha già comunque preso in esame questo genere di casi, quelli di doping inconsapevole e di contaminazioni. Nel 2027 ci sarà il nuovo codice mondiale antidoping che aggiornerà gli standard internazionali e Nado Italia è parte attiva di questo processo". , ha concluso Di Gianfrancesco.