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© Getty ImagesUn terzo turno, ma da moltiplicare per quattro. Un piccolo Grand Slam tutto per lui, che non finirà nei libri di storia, ma gli offre un’etichetta di “origine controllata” che pochi hanno ricevuto tra i tennisti italiani. Sinner, Berrettini, Musetti, Fognini e Seppi, anche Sonego, ma non Adriano Panatta, per esempio, che a Melbourne giunse una sola volta da giocatore, diciottenne, per studiare il tennis che si giocava all’altro
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