Alcaraz, la battuta sullo champagne e l’avviso a Sinner: “Non sono ancora nel mio prime”

Il campione spagnolo ha commentato la vittoria agli Us Open: "Trofeo molto speciale, sogno diventato realtà"
Alcaraz, la battuta sullo champagne e l’avviso a Sinner: “Non sono ancora nel mio prime”
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Carlos Alcaraz vince la 145esima edizione degli Us Open. Lo spagnolo piega nella finale di New York le resistenze di Jannik Sinner e riconquista la vetta della classifica mondiale, ai danni proprio dell'azzurro, che scende al secondo posto nel ranking Atp. "E' un sogno diventato realtà. Questo secondo trofeo degli Us Open è molto speciale" ha detto lo spagnolo in conferenza stampa sottolineando che uno dei suoi obiettivi di stagione era riconquistare il titolo di numero uno al mondo del tennis: "Quando realizzi gli obiettivi che ti sei posto a inizio anno, è una sensazione stupenda. Da quando ho avuto l’opportunità di riprendermi il numero uno, è stato uno degli obiettivi principali della stagione, cercare di recuperare il numero uno il prima possibile o almeno finirci l’anno. Riuscire di nuovo in questo è un sogno. Farlo nello stesso giorno in cui vinco un altro Slam è ancora meglio. È tutto ciò per cui lavoro e sono davvero felice di poter vivere queste esperienze".

Le parole di Alcaraz

"Imprevedibilità? Fa parte del mio stile. Ogni giocatore ha il suo stile. Il mio è proprio la varietà che porto in partita. Sento di poter fare tutto in campo: slice, palle corte, top spin, colpi piatti. Mi fido molto delle mie condizioni fisiche e sento di poter arrivare su ogni palla, questo mi dà fiducia e sicurezza per giocare bei punti e potermi permettere questa varietà. Fin da bambino avevo questa sensazione, di poter fare tutto: andare a rete, giocare da fondo, arrivare sulla palla corta, affacciarmi a rete, slice. Ho dovuto lavorare per non commettere troppi errori durante le partite, quindi ho lavorato per mantenere il mio stile, la varietà, ma anche essere solido da fondo, così metto in difficoltà gli avversari" ha aggiunto Alcaraz. 

Alcaraz e la battuta sullo champagne

"Non direi di leggere il suo gioco né che sia prevedibile, ma lo conosco. Abbiamo giocato tanti match tra di noi. Come ha detto lui, guarda molte mie partite per studiare il mio gioco. Anche io faccio lo stesso: guardo tante sue partite. Innanzitutto perché mi piace vederlo giocare, quello che fa è incredibile. Secondo, perché studio come gioca, come si comporta nei vari tornei. Così, se dovessi affrontarlo in quel torneo, ho un riscontro su come sta giocando. Non direi che è prevedibile, ma conosco il suo stile, so quali sono le sue armi principali. Cerco di concentrarmi su questo. Anche se può sentirsi prevedibile, è davvero difficile mantenere il suo livello e tenere lunghi scambi contro di lui." ha poi spiegato Alcaraz rispondendo a chi gli chiedeva di commentare quanto dichiarato da Jannik Sinner a fine partita. L'azzurro si era definito "prevedibile", facendo un'analisi della sua finale agli Us Open contro lo spagnolo. "Il mio obiettivo è completare il Grande slam, cercherò di centrarlo", ha aggiunto Alcaraz lodando la sua performance nella finale ma anche durante tutto il torneo americano. Il nuovo numero uno al mondo è arrivato in sala stampa molto contento, dopo i grandi festeggiamenti per il trionfo, aprendo la conferenza anche con una battuta: "C'è molto champagne qui...".

 

 

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La finale di Wimbledon e i prossimi obiettivi

Alcaraz è poi tornato sulla sconfitta nella finale di Wimbledon: "Appena finita la finale ho pensato che dovevo migliorare alcuni aspetti se volevo batterlo. Subito dopo non mi sono allenato, mi sono preso una settimana di riposo. Però appena ho ripreso, volevo lavorare proprio su quei dettagli specifici che sentivo di dover migliorare per battere Jannik. Così, due settimane prima di Cincinnati, mi sono concentrato su alcune cose precise del mio gioco che sentivo fossero da migliorare. Ho studiato quella partita, la finale di Wimbledon. Ne ho parlato con i miei coach, l’abbiamo rivista insieme e abbiamo discusso su cosa avremmo potuto fare meglio. Abbiamo preso nota di tutto e abbiamo lavorato su quei punti. L’importante non era vincere o perdere, ma fare le cose giuste: se fai la scelta giusta e poi lui gioca un match incredibile e ti batte, va bene, almeno hai fatto le scelte giuste. Oggi ha funzionato benissimo e ha funzionato perfettamente". 

Sulle prossime sfide con Sinner

Poi, sulle prossime sfide con Sinner: "Troverò un Jannik diverso? Sicuramente. Credo che sia sempre una questione di migliorarsi; vedere cosa hai fatto bene, cosa hai fatto male, poi parlarne con il tuo team e metterlo in pratica negli allenamenti e nelle partite, migliorando poco a poco. Non senti che ora solo lui debba migliorare qualcosa per battermi; anche io devo essere pronto a vedere cosa lui vorrà fare di diverso. Devo cercare di essere un po’ avanti, pensare a cosa potrebbe aver migliorato Jannik per battermi e prepararmi di conseguenza, continuando io stesso a migliorare in tanti aspetti. Questa rivalità è bella proprio perché ci stiamo rendendo migliori a vicenda, sia tennisticamente che fuori dal campo; ci portiamo entrambi al limite e sappiamo dopo ogni partita cosa dobbiamo migliorare con chiarezza. Perciò sicuramente mi aspetto un Jannik diverso, che cambierà qualcosa per cercare di battermi la prossima volta, e io sarò pronto".

"Ho giocato il mio miglior torneo"

Infine, Carlos ha parlato delle sue prestazioni agli Us Open 2025: "Mi sembra che questo sia il miglior torneo: dalla prima partita fino alla finale è stato il torneo in cui ho giocato meglio in assoluto. La costanza del mio livello durante tutto il torneo è stata molto alta, di questo sono orgoglioso perché è qualcosa su cui ho lavorato tanto. In questo torneo ho dimostrato che posso essere davvero costante.” Alla stampa spagnola il murciano ha poi anche aggiunto: “La miglior versione finora, sì. Oggi va di moda parlare di “prime”, ma non credo di essere ancora nel mio prime. Sento di essere al mio miglior livello della carriera finora, ma ho ancora margine per migliorare, non ho ancora raggiunto il 100% del mio livello. Sto lavorando per arrivarci. Penso che a 22 anni sia difficile avere già la miglior versione di tutta la carriera. Col passare degli anni mi sentirò meglio, continuerò a migliorare, quindi credo che il miglior Carlos debba ancora venire".

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Carlos Alcaraz vince la 145esima edizione degli Us Open. Lo spagnolo piega nella finale di New York le resistenze di Jannik Sinner e riconquista la vetta della classifica mondiale, ai danni proprio dell'azzurro, che scende al secondo posto nel ranking Atp. "E' un sogno diventato realtà. Questo secondo trofeo degli Us Open è molto speciale" ha detto lo spagnolo in conferenza stampa sottolineando che uno dei suoi obiettivi di stagione era riconquistare il titolo di numero uno al mondo del tennis: "Quando realizzi gli obiettivi che ti sei posto a inizio anno, è una sensazione stupenda. Da quando ho avuto l’opportunità di riprendermi il numero uno, è stato uno degli obiettivi principali della stagione, cercare di recuperare il numero uno il prima possibile o almeno finirci l’anno. Riuscire di nuovo in questo è un sogno. Farlo nello stesso giorno in cui vinco un altro Slam è ancora meglio. È tutto ciò per cui lavoro e sono davvero felice di poter vivere queste esperienze".

Le parole di Alcaraz

"Imprevedibilità? Fa parte del mio stile. Ogni giocatore ha il suo stile. Il mio è proprio la varietà che porto in partita. Sento di poter fare tutto in campo: slice, palle corte, top spin, colpi piatti. Mi fido molto delle mie condizioni fisiche e sento di poter arrivare su ogni palla, questo mi dà fiducia e sicurezza per giocare bei punti e potermi permettere questa varietà. Fin da bambino avevo questa sensazione, di poter fare tutto: andare a rete, giocare da fondo, arrivare sulla palla corta, affacciarmi a rete, slice. Ho dovuto lavorare per non commettere troppi errori durante le partite, quindi ho lavorato per mantenere il mio stile, la varietà, ma anche essere solido da fondo, così metto in difficoltà gli avversari" ha aggiunto Alcaraz. 

Alcaraz e la battuta sullo champagne

"Non direi di leggere il suo gioco né che sia prevedibile, ma lo conosco. Abbiamo giocato tanti match tra di noi. Come ha detto lui, guarda molte mie partite per studiare il mio gioco. Anche io faccio lo stesso: guardo tante sue partite. Innanzitutto perché mi piace vederlo giocare, quello che fa è incredibile. Secondo, perché studio come gioca, come si comporta nei vari tornei. Così, se dovessi affrontarlo in quel torneo, ho un riscontro su come sta giocando. Non direi che è prevedibile, ma conosco il suo stile, so quali sono le sue armi principali. Cerco di concentrarmi su questo. Anche se può sentirsi prevedibile, è davvero difficile mantenere il suo livello e tenere lunghi scambi contro di lui." ha poi spiegato Alcaraz rispondendo a chi gli chiedeva di commentare quanto dichiarato da Jannik Sinner a fine partita. L'azzurro si era definito "prevedibile", facendo un'analisi della sua finale agli Us Open contro lo spagnolo. "Il mio obiettivo è completare il Grande slam, cercherò di centrarlo", ha aggiunto Alcaraz lodando la sua performance nella finale ma anche durante tutto il torneo americano. Il nuovo numero uno al mondo è arrivato in sala stampa molto contento, dopo i grandi festeggiamenti per il trionfo, aprendo la conferenza anche con una battuta: "C'è molto champagne qui...".

 

 

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