© EPAC’è in vista un arrivo in volata, l’ultimo scatto per il podio più alto del tennis. Tocca alle Finals preparare il tracciato. È possibile, forse probabile, che il volto del Numero Uno per l’anno in corso venga svelato solo nella settimana torinese. Sono i numeri a dirlo, e la speranza a sostenerlo. Mia, di tutti… Sinner campione in carica, e Alcaraz che le Finals non le ha mai vinte, fianco a fianco per una settimana di tennis da giocare in apnea, senza respiro. Con il conforto per Sinner di un tifo tutto per lui… L’ultima volta accadde a Londra, stagione 2016, con Murray che aveva sfilato il primato a Djokovic nell’ultimo torneo della stagione, l’indoor di Parigi che allora si giocava a Bercy nel palazzetto con i muri d’erba. I due giunsero in finale e Murray confermò la supremazia del momento, dopo una stagione percorsa all’inseguimento del serbo. Il verdetto degli US Open ha acceso la volata. I due sono vicini, a un tiro. D’altronde la differenza, indipendentemente da chi è ora è in vantaggio, non è definitiva, ammonta a circa 700 punti sugli oltre i 10mila di entrambi.
Sinner-Alcaraz, i prossimi incroci
Mancano due mesi di tennis all’appuntamento torinese, e saranno da vivere intensamente, tutti per altro sul cemento indoor. I due si ritroveranno in Cina, prima Pechino poi Shanghai, e dopo l’esibizione da sei milioni di dollari a Rihad (Arabia Saudita) decideranno se partecipare o meno agli indoor di Parigi, da quest’anno alla Defense. Se rinunciano, lo faranno insieme, se uno decide di giocare anche l’altro sarà obbligato a farlo… La Cina mette in palio 1.500 punti, Parigi altri mille. Difficile supporre che i due si discosteranno di molto dalle attuali posizioni. Fino agli US Open si sono equivalsi, e se Alcaraz si è progressivamente avvicinato a Sinner, che dopo gli Australian Open era avanti di 4.820 punti, lo deve principalmente ai tre mesi di stop per la stupida squalifica subita, che hanno sfilato a Sinner i punti della vittoria a Miami e della semifinale di Montecarlo del 2024. Da Roma in avanti Alcaraz ha aumentato il passo, bravo a dare continuità a gioco e risultati, ma Sinner non è stato da meno e ha risposto alla sconfitta nella finale di Parigi (quei tre match point fanno ancora rabbia) imponendosi sull’erba dei Championships. È stata la sfortunata finale di Cincinnati a incidere di più, il ritiro di Sinner ha concesso ad Alcaraz di appaiarsi, portandosi avanti di 60 punti.
