Sinner e il no all’Italia per la Coppa Davis: svelati i motivi della decisione

Prima l’annuncio ufficiale di Volandri, dopo le dichiarazioni di Jannik: “Una settimana sembra una banalità”
Sinner e il no all’Italia per la Coppa Davis: svelati i motivi della decisione
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È arrivato l’annuncio ufficiale, Jannik Sinner ha comunicato che non parteciperà alle finali di coppa Davis. Il numero due del mondo prima delle ATP Finals di Torino giocherà i tornei di Vienna e Parigi. “Quest'anno io e il mio team abbiamo deciso così. E' stata una scelta difficile rinunciare alla Davis, averla vinta già due volte ha avuto il suo peso. Dopo Torino l'obiettivo è partire col piede giusto nel 2026 in Australia. Una settimana sembra una banalità, ma non lo è perchè in quei giorni fai una preparazione lunga". Sinner ha poi parlato del suo gioco: “Sul servizio ci stiamo lavorando tanto. Ho la fortuna di fare un lavoro continuo con il miglior team possibile. Adesso ho tornei molto importanti, a Vienna, a Parigi e a Torino. Cercherò di fare il meglio. Cahill? Lui nei momenti cruciali è fondamentale. E' un coach che ha tantissima esperienza. Conosce benissimo tutti gli scenari, dentro e fuori il campo. Per me è un secondo papà. E' una persona chiave per tutto il team. Sono molto contento di lavorare con lui e con tutti gli altri della squadra", ha aggiunto l'azzurro, che a Vienna si è "ricongiunto" con l’australiano Darren Cahill.

Volandri: "La Davis è e rimarrà sempre casa sua, tornerà presto"

Sono arrivate subito le reazioni dal pianeta tennis a partire dallo stesso Filippo Volandi: "Con i nostri azzurri abbiamo costruito i successi del recente passato sullo spirito di squadra e sulla fiducia reciproca. Una fiducia che si basa sul lavoro e sulla disponibilità costante di ognuno di loro verso gli altri. Per questo siamo convinti che il gruppo si ritroverà a Bologna con una motivazione ancora più forte verso il raggiungimento di un obiettivo storico da regalare al collettivo e ai nostri tifosi. Dovremo superare avversari insidiosi a partire dall'Austria, ma ho la fortuna di poter contare su un'ampia rosa di giocatori che ci permetterà di affrontare l'impegno con la massima convinzione. La Coppa Davis è e resterà sempre casa sua e sono certo che Jannik tornerà presto a far parte della squadra". Ha parlato anche il numero uno della Federtennis, Angelo Binaghi: "Comprendiamo e rispettiamo la decisione di Jannik, per noi comunque molto dolorosa, che arriva al termine di una stagione lunga e intensa, nella quale ha ancora una volta dimostrato di essere un punto di riferimento straordinario per tutto il movimento tennistico italiano. La coppa Davis rappresenta per lui - e per tutti noi - un simbolo di orgoglio e di appartenenza, e siamo certi che tornerà presto a indossare la maglia azzurra con la stessa passione e determinazione di sempre. Allo stesso tempo, voglio sottolineare la grande fiducia che riponiamo nel gruppo guidato da Filippo Volandri: una squadra solida, unita, capace di trasformare ogni difficoltà in un'ulteriore spinta. I nostri ragazzi hanno già dimostrato di poter raggiungere traguardi straordinari insieme: sono convinto che anche questa volta sapranno onorare al meglio i colori dell'Italia".

Bertolucci: "Giusto sia lui a decidere, la Davis non è l'evento più importante"

Paolo Bertolucci, vincitore della Davis nel '76 con l'Italia e poi capitano non giocatore azzurro dal '97 al 2000, commenta il no di Sinner alla convocazione per le finali di Davis: "Penso che Sinner, essendo un libero professionista, debba programmare la sua attività e il suo percorso nel circuito come meglio crede. Ci ha fatto vincere due volte la Davis. Il tennis non è come il calcio, non deve rendere conto a federazione o squadre. Sì è formato da solo ed è giusto che sia lui a decidere dove e quando giocare. La coppa Davis non è la manifestazione più importante, lo sono gli Slam e le Finals. La sua non è mancanza di senso di appartenenza visto che ce l'ha fatta vincere due volte".

 

 

 

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