La sfida a Rune
Il metodo Sinner lo porterà a essere numero uno. Con il solo tennis, non so se ce l’avrebbe mai fatta. Forse, ma altri partono avvantaggiati. Sono, come si dice… più fluidi. Ma l’insieme che ha creato Sinner va oltre. Tennis, preparazione, aumento dei carichi per ricavare sempre più potenza dai colpi, studio di se stesso, dell’ambiente, della vita, individuazione di ciò che serve a migliorare, provarci, riprovarci, sostegno di uno staff affiatato e ben disposto a fare insieme a lui lo stesso percorso di crescita. Tutto questo è il logaritmo che porterà Sinner a diventare numero uno.
Intanto può con calma progettare la sua prima semifinale. Gli basta un set (congiunzioni astrali a parte), e avrà di fronte Holger Rune, un altro che - come Nole fino a martedì sera - non ha mai battuto. Due a zero, la prima a Sofia, la seconda a Montecarlo.
Non è ancora fatta, non sono pessimista ma so che Rune è un guerriero, gli darà filo da torcere. E da qualche tempo ha Becker dalla sua parte, con tutta la sua sapienza tennistica. Holger, di suo ci mette l’improntitudine. Ne produce in quantità industriale. E non guarda in faccia nessuno, più impegnato a sistemarsi i pantaloncini con rapide mosse alla Giambruno. Che dire? C’è del macho in Danimarca!
Sinner piace ai ragazzi, lo avvertono come uno di loro. Sta per assumersi un compito importante, e sarebbe bello che un po’ di quei ragazzi diventasse come lui, con lo stesso spirito, e non solo nel tennis. Per questo, vadano come debbano andare queste Finals, non cambierò una virgola a questo testo, alle mie convinzioni. Con i suoi tempi e i suoi modi, Sinner sarà il futuro numero uno. E non solo del tennis, almeno in Italia.