Panatta, la profezia sul 2024 di Sinner: "Segnatevelo in rosso sull'agenda"

"Che bello quando mi hanno chiesto: quando nascerà un nuovo Jannik? Nel 1975 in Svezia fui battuto dall’intestino"
Panatta, la profezia sul 2024 di Sinner: "Segnatevelo in rosso sull'agenda"© ANSA

Sinner è in semifinale. Tutti gli altri son lì che fanno i conti. Match vinti, set, game e via confondendosi. Forse è il caso di intitolare i Gironi ai grandi matematici, che so, quello con l’italiano, il Green Group, a Pico della Mirandola o a Leonardo Fibonacci, l’altro, il Red Group, a John Nash se non addirittura ad Albert Einstein. Vabbè. Quello che conta è che Sinner è qualificato, ed è il primo italiano a farcela nel torneo di fine stagione. Un’associazione, questa, tra Sinner e “primo italiano” che sta diventando sempre più ricca di contenuti, e per me decisamente rassicurante. Ieri qualcuno mi ha chiesto…

Adrià, ma quando nascerà un nuovo Sinner? Mi sono sentito riavere. Ragazzo simpatico Jannik, alla mano, educato e carino nei modi, spigliato, uno a cui piace divertirsi. Ma soprattutto un ragazzo, con i suoi 22 anni, sebbene in campo ne dimostri di più. Ci siamo conosciuti in questi giorni, ci siamo anche fatti due risate. Non vi fate confondere dal Sinner che in campo si trasforma, quello è il portato della concentrazione, dall’attenzione spasmodica che serve a giocare questo tennis sempre più complesso e veloce. Ed è anche, giusto aggiungerlo, l’effetto dell’impegno che occorre per fare le cose come si deve, obiettivo che Sinner non intende contravvenire. E fa bene.

Sinner, è il tuo momento

Perché è il suo momento, e ci sta coinvolgendo tutti, dai Carota Boys a chi per natura è più restio a concedersi al tifo, ma tocca a lui guidarlo, spingerlo nella giusta direzione. Spero che “il primo italiano” Sinner lo diventi anche in altri aspetti di questo nostro sport. Intanto, visto che c’è, può essere il primo finalista, poi anche il primo vincitore. Della rosa degli iscritti al possibile ruolo di semifinalista, non deve temere nessuno. Ha il tennis e la condizione fisica per farcela con tutti. Lo ha dimostrato in quest’ultimo mese. Ha battuto Alcaraz, due volte Medvedev e poi Djokovic, i numeri due, tre e uno del mondo. Può vincere, ne ha facoltà. Soprattutto, ne ha i mezzi come il Pico della Mirandola Group ha messo in mostra.

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