TORINO - Andrea Gaudenzi al primo incontro con i media in Italia dopo il prolungamento del mandato di presidente Atp Tour fino al 2026, applaude Torino e tiene aperta una finestra sul rinnovo. Ha sempre la sua idea di One Vision (un solo prodotto tennis riunito) e accelererà per realizzarlo.
Gaudenzi partiamo dal futuro delle Nitto Atp Finals. Ancora a Torino? Magari per due anni?
«Siamo al terzo su cinque. Fino al 2025 resteremo a Torino. Abbiamo avuto i meeting qui del Board. Sono tutti stracontenti di quanto fatto insieme alla Fitp, piace lo show court, la fanzone. L’evento è migliorato anno dopo anno. Piace soprattutto come la città ha abbracciato l’evento. Quanto accade in centro non può esistere a Londra e New York. Discussione e decisione saranno nel 2024. La prenderanno 9 membri del Board, di cui sono chairman, 4 rappresentanti dei giocatori, 4 dei tornei. Porterò il mio caso. Storicamente le Atp Finals sono un evento che Atp vuole muovere. Un ciclo o due cicli, il Board dovrà decidere. Non ci sono solo gli arabi. Però posso dire che qui ci sono giocatori europei. L’Ultimo 1000 dell’anno è a Bercy, i giocatori hanno problemi di viaggi, fusi orari. Soluzione ponte di due anni? Si può discutere tutto. La Fitp vuole fare di più, allungare e siamo contenti di quello. Il Board pensa all’interesse dell’Atp, c’è l’aspetto economico, le Finals sono la voce più importante per un società non profit che ha oltre 200 dipendenti. Ma è importante l’atmosfera, quanto visto l’altra sera tra Sinner e Djokovic fa bene al tennis. La componente giocatori è importante, e chiedono comfort e qualità dell’evento. Un’altra cosa che non mi spiace è avere Fitp, membro Atp, che ha struttura e organizza Roma. Poi c’è il mio orgoglio italiano. Non ci sono regole di durata, ma non vogliamo finali permanenti. Aggiungo che una componente può essere quella di avere giocatori importanti: come l’Italia con Sinner e la Spagna con Alcaraz».