Djokovic a Sinner: "Nel 2024 lotterai per gli Slam e per essere numero 1"

Il serbo dopo il trionfo contro l'azzurro: "È incredibile il supporto che c'è in Italia, sia a Roma che qui è sempre uno spettacolo"

TORINO - "So che non è il risultato che volevi oggi, ti auguro un bell'anno, nel 2024 sarai molto vicino a vincere gli Slam ed essere il numero uno al mondo. Ti auguro questo". Lo ha detto, parlando in italiano, Novak Djokovic dopo il trionfo alle Nitto ATP Finals di Torino arrivato grazie al successo in finale contro Jannik Sinner.

Djokovic e le parole per il pubblico in Italia

"Sono orgoglioso e molto grato nei confronti del team, della mia famiglia e dei miei bambini che mi hanno dato la forza e la gioia di essere in campo", ha aggiunto il campione serbo rivolgendosi poi al pubblico italiano. "È incredibile il supporto che c'è in Italia, sia a Roma che qui è sempre uno spettacolo - ha concluso - C'è sempre molto interesse e attenzione nel venire qui e vedere i migliori giocatori al mondo. Io mi sento onorato, è un piacere essere qui".

Le parole di Djokovic in collegamento con "Che Tempo che Fa'

"Ha già fatto la storia del tennis italiano, È uno che sicuramente diventerà numero 1 e vincerà degli Slam. Non lo dico solo io, ha potenziale, talento, impegno, è un buonissimo ragazzo con grandi valori, con un team molto professionale. Gli auguro bellissime cose...tranne quando gioca contro di me". Novak Djokovic, in collegamento con "Che Tempo che Fa" sul Nove, rende l'onore delle armi a Jannik Sinner, pronosticandogli un futuro al vertice del tennis mondiale. Per ora ci resta lui ("Domani la 400ª settimana da numero 1? È? un bel numero"), anche perché la sua fame di titoli non è sazia. "Se sono andato in campo sicuro di vincere? Visualizzarmi come vincitore della partita e del torneo ha sempre funzionato nella mia carriera, è qualcosa che ha molta potenza, puoi creare il tuo destino - sottolinea il serbo -. Sono stato chiaro con me stesso e col mio team su quello che dovevo fare in campo e avevo la visione di me con la Coppa. Sembra facile ma dietro c'è tanto lavoro, sia mentale che fisico".

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