"Non toccare il trofeo, porta sfortuna giusto? Non toccare il trofeo Jannik", inizia così l'intervista reciproca tra il numero 1 del mondo e Carlos Alcaraz. Lo spagnolo stuzzica l'altoatesino già prima dello 'scontro' verbale che l'Atp ha preparato per i due. Domande scomode e risposta scomode, ma tanti sorrisi e tanta amicizia tra i due tennisti destinati a scrivere le prossime pagine del tennis mondiale.
Alcaraz chiede: "Cosa mi rende un campione?", Sinner risponde: "Molte cose, ma direi la tua mentalità ed etica del lavoro". A posizioni inverse il murciano spiega: "Molte cose, la tua mentalità e il modo in cui giochi nei momenti belli e brutti, lo sai". Non poteva mancare il confronto sui soprannomi. "Tutti ti chiamiamo carota", incalza Alcaraz con Sinner che ribatte: "Direi che ti sta molto bene, che sei una bestia. La bestia sta arrivando e poi entri tu". Sulle caratteristiche nel campo e i colpi che si ruberebbero a vicenda, Sinner non ha dubbi: "Molto facile. I tuoi drop shot a così poco dalla rete (mimandolo con le dita)". Alcaraz invece elogia Jannik così: "Prenderò il rovescio. Ogni giorno sarà migliore".
Sinner e Alcaraz, le domande scomode
Poi arriva il momento delle domande selvagge, così le chiama la voce fuori campo dell'Atp. Prima colpo che non vorresti dell'avversario. Alcaraz ammonisce Sinner: "Il tuo tiro al volo". "Facile", la risposta di Sinner che ricambia così: "Io sono in una brutta posizione perché giochi bene tutto. Direi il tuo servizio, se devo sceglierne uno". E sulla parte peggiore nell'affrontarsi? Sinner immediato: "Che devi ribadire il punto tre volte. Ogni volta che corri così veloce. Non ti arrendi mai". Alcaraz risponde: "Giochi ogni punto allo stesso modo 9 volte o 10 volte su 10. Sai, è incredibile. A volte è un incubo". Il finale è tutto da ridere. Chi è vestito meglio in questo momento? "È difficile", dice Alcaraz che trova d'accordo un Sinner calato in pieno nel ruolo di conduttore che saluta: "Grazie ragazzi!"
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