I testa a testa con Medvedev
In quel match, nel quale Sinner prese il posto di Berrettini, infortunato ai muscoli addominali durante il match con Zverev, Medvedev rischiò il k.o. nel tie break del terzo. Oggi, Sinner l’ha rimontato e superato, da 0-6 a 8-7, nei testa a testa e contro di lui Daniil fa capire apertamente, di non sapere più che cosa fare. Lassù, tuttavia, l’aria continua a essere sottile… Ce n’è di meno, è più rarefatta, e si sta stretti. Ogni piccolo cedimento, o distrazione, si traduce in un sorpasso, in un tratto di strada già percorsa che si scopre da rifare. È la Top 5, baby… Ciò significa che occorre seguire tutte le indicazioni con scrupolo, per non compromettere gli obiettivi. Il 2023 fu l’anno del primo approccio ai piani alti del tennis, delle prime vittorie su Djokovic (nel round robin torinese la prima in assoluto), della rimonta su Medvedev e dell’annuncio di una nuova ditta in grado di guidare il tennis. Dai Fedal ai SinAl di Sinner e Alcaraz. Torino fu ottima testimone della nuova dimensione che stava assumendo il tennis, anche se mancò il sigillo finale. Sinner cancellò Tsitsipas al debutto, superò Djokovic al tie break del terzo, poi Rune, un successo che dava a Nole la certezza di andare in semifinale. Grande sportività, che lo stesso Djokovic non mancò di sottolineare. In semi, Medvedev crollò nel terzo set, ma in finale Djokovic ritrovò d’improvviso il suo miglior tennis. Tutto rimandato, anche se la successiva Davis ripropose Jannik davanti al numero uno, che in quella stagione aveva vinto da capo tre Slam su quattro. Torino e Sinner ormai sono diventati amici, gli spalti si popolano di drappi arancioni, anche i Carota Boys hanno cominciato dal PalaIsozaki la loro avventura. Al termine delle Finals 2023 tutti capiscono che al primo successo di un italiano nelle Finals, al ritorno alla vittoria in uno Slam, addirittura al numero uno, manca poco.
Sinner e il 2024 da mito
Basta aspettare. Il 2024 sarebbe stato centrale per il nostro tennis e i nostro tennisti. I successivi pa ssaggi sono noti. Il 28 gennaio Sinner conquista gli Australian Open, poi Rotterdam e Miami, durante il Roland Garros arriva il primo posto, ufficializzato il 10 giugno. C’è la vittoria ad Halle, poi il cemento americano porta Cincinnati e gli Us Open, quello cinese il terzo Masters 1000 a Shanghai, insieme con la conferma che il numero uno di fine anno sarà suo. Ora le Finals vinte senza perdere un set, con i successi su De Minaur, Fritz e Medvedev nel round robin, la semifinale contro Ruud e la finale ancora contro Fritz. L’ottavo trofeo di una stagione da 70 vittorie e appena 6 sconfitte. Il primo successo italiano di Sinner, con la classifica che torna a segnare un vantaggio di quasi 4.000 punti. C’è ancora da superare lo scoglio Wada, per un processo che non ha senso. Saranno le vittorie a renderlo ancora più iniquo. E Sinner lo sa.
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