
Attuale n.1 del ranking del mondiale, la pluricampionessa Gemma Triay - 33 anni - punta alla vittoria nel master finale in coppia con Delfi Brea, torneo che chiuderà la stagione a Barcellona dall’11 al 14 dicembre.
Come vede il padel tra 5 anni? "Più globale che mai. La crescita è impressionante. Spero che si consolidi anche la parità tra il circuito maschile e quello femminile, perché ce lo meritiamo".
Qual è il fattore chiave in una coppia? "La comunicazione e la fiducia. Puoi avere molto talento, ma se non c'è intesa fuori e dentro il campo, è impossibile arrivare lontano".
Cosa ne pensa di tutti questi cambiamenti di coppia? "Credo che il padel sia diventato molto esigente. I risultati contano e il livello è così alto che qualsiasi dettaglio può fare la differenza. Nel mio caso, cerco sempre di prendere le decisioni con calma, pensando a lungo termine".
Il ricordo più bello? "Vincere il mio primo mondiale con la Spagna è stato molto speciale. Rappresentare il tuo paese, condividere quel momento con le tue compagne e ascoltare l'inno, sono emozioni che ti rimangono per sempre".
Ha un aneddoto da raccontarci? "Uno dei più divertenti è stato a Minorca, durante una finale con Ale. Poco prima di iniziare, un uccello decise di "fare i suoi bisogni" su di lei che è dovuta correre a cambiarsi. Ancora ridiamo".
Se potesse cambiare una regola? "Il padel sta crescendo a una velocità incredibile ed è logico che in questo processo sorgano dibattiti di ogni tipo. Il punto d'oro, il super tie-break o agli adeguamenti nei tornei. L'importante è che le decisioni vengano prese per rendere questo sport sempre più professionale".
Obiettivi per questa stagione? "Continuare a divertirmi e a competere al massimo livello. Con Delfi, stiamo lottando per mantenere fino in fondo la posizione numero 1 e puntiamo alla vittoria finale nel master di Barcellona".
In quali città vorrebbe giocare il prossimo anno? "In generale vorrei che ci fossero sempre più tornei negli Stati Uniti, in Asia e in Medio Oriente. Sono mercati in cui c'è molto interesse e potenziale. Mi piacerebbe anche tornare in Argentina e giocare nell'Europa dell'Est".
Ha qualche sogno? "Continuare questo percorso e vincere ancora altri titoli per poi dedicarmi alle prossime generazioni. Dal punto di vista personale, senza dubbio diventare madre…è un sogno che ho sempre avuto".