Sinner, sui social è bufera Roland Garros: la replica è l’ennesima lezione di stile

In occasione della finale il pubblico dello Chatrier si è schierato con Alcaraz, Jannik minimizza anche se…

PARIGI (Francia) - "Sono felice di aver mostrato un tale livello e del torneo disputato, ma questa fa male, non c’è molto da pensare. Proveremo a migliorare ogni giorno e fare in modo di trovarmi in queste posizioni". Senza nascondere tutta la propria delusione, Jannik Sinner commenta in conferenza stampa la finale del Roland Garros persa contro Carlos Alcaraz al termine di una battaglia di cinque ore e mezza: "A cosa pensavo ai cambi campo dopo il quarto? Finché giochi non pensi alle occasioni che hai avuto. Negli Slam provi sempre a ricominciare da zero, sono deluso dal quarto, ma sono rimasto lì, non gli ho regalato punti, ma quando è finita è finita. Non puoi cambiare più nulla. Non puoi paragonare questa partita con nessun’altra. Fisicamente stavo bene, un po’ stanco, ma era una questione fisica e mentale. Ora conta il risultato e non puoi cambiarlo. È stata una partita di livello davvero alto, lo abbiamo visto in passato anche con altri grandi giocatori, oggi è capitato a me di perdere. Neanche ci pensavo al fatto che fosse una finale. Devi pensare a battere un giocatore alla volta e oggi toccava a Carlos. Ho provato a prepararmi, mi sento più pronto di Roma e lo abbiamo visto. Il livello si è alzato ed era il mio obiettivo. Ho preparato uno Slam con un solo torneo su terra e ho fatto la finale. È difficile da accettare ma è la parte buona dello sport, oggi ho ricevuto l’altro lato della medaglia, la parte triste. Se vedi solo quella parte non torneresti mai. Prendo il fatto che sia migliorato e cresciuto rispetto allo scorso anno".

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La rivalità con Alcaraz

"Anche contro Djokovic a Wimbledon 2022 ho perso dopo essere stato avanti due set? Contro Novak ero a un altro punto della mia carriera, non avevo avuto occasioni. Oggi le ho avute, 3 match point, break nel terzo e nel quarto, sono rientrato, ero a due punti dalla vittoria nel quinto. E non le ho sfruttate. Quando hai questi giorni non si può fare molto. La mia famiglia, chi mi conosce, mi aiuteranno. A volte dai e a volte prendi. Ora tocca a me prendere qualcosa da loro. Saranno felici che tornerò a casa, siamo una famiglia semplice. Mio padre oggi stava lavorando perciò non c’era, il successo non cambia nulla. Non era neanche un sogno arrivare fino a qui, era troppo lontano. Essere qui, giocare la finale più lunga della storia del Roland Garros, non puoi andare avanti a piangerci sopra. Io e Alcaraz come Borg-McEnroe o i Big Three? Ogni rivalità è diversa. Prima giocavano un tennis diverso, ora la palla va veloce, è più fisico, diverso dal loro punto di vista. Non puoi paragonare. Sono stato fortunato ad affrontare Rafa e Novak negli Slam, ma ci voleva molto per batterli. Provo lo stesso con Carlos, è bello vedere che possiamo produrre tennis come questo. Buono per il tennis, per la folla, è molto speciale. Sono felice di essere parte di ciò, sarei stato più contento con il trofeo. Mi porto via un’altra finale Slam, terza consecutiva. Ultimamente sono sempre andato in fondo ai tornei, ottava finale di fila, ed è importante. Mi porto via che posso giocare a buon livello ora, prima potevo andare sotto rapidamente e perdere 6-1 o 6-2 il set per come si era messa a situazione. Oggi riesco anche a resettare, ma questo è lo sport. Se fossi felice perché ho fatto parte di una finale vuol dire che non ci sono. Fa male ma è andata così", ha aggiunto Jannik Sinner.

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Halle, poi Wimbledon

"I prossimi passi? Ora con calma, un attimo. Mi serve anche tempo per me stesso, vorrei rivedere la mia famiglia, stare un po’ con loro e poi andiamo avanti. La via è quella lì, o la fai o ti perdi, e non voglio perdermi. Prepariamo Halle per giocare sull’erba prima di Wimbledon, prossimo obiettivo. Ora però non è il tempo di piangere. Spiace per come sono andate le cose, anche prima di venire in conferenza ho avuto momenti non facili, ma piano piano si risale. Non ci sono sorprese in questo sport. Sono partito bene nel terzo, poi ho preso il break subito, e lì poteva cambiare la partita forse. Ma parlare di se non serve. È comunque il n°2 al mondo, è il migliore sulla terra in questo momento. Questi giocatori ti fanno cambiare la partita, però ho avuto tante chance. E non sono riuscito a sfruttarle. Uno sguardo indietro? Ho passato un periodo difficile, dove solo io e le persone intorno a me sappiamo come sono andate le cose. Perché abbiamo la certezza al 100%. Erano 3 mesi difficili da gestire, quando torni vuoi vincere e far vedere, fa ancora più male perdere così, perché oggi c’era qualche su e giù ma ero sempre lì. L’anno scorso era diverso, tanti alti e bassi, vuol dire che entrambi stiamo migliorando. Il livello è ancora più equilibrato, fa male, vi direi una bugia se dicessi che è tutto a posto", ha concluso Jannik Sinner.

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Le parole a caldo

"So che stasera non dormirò molto bene, ma va bene così. Soltanto pochi mesi fa avrei firmato per essere qui stasera, a questo torneo straordinario. Complimenti Carlos, la tua è stata un'altra prestazione, un'altra battaglia eccezionale. Faccio i complimenti al tuo team, al lavoro svolto, sono felicissimo per voi, ve lo meritate, complimenti. È più facile giocare che parlare in questo momento. Voglio ringraziare il mio team per avermi messo in condizione di giocare una partita del genere, abbiamo dato il massimo, abbiamo dato tutto. Parigi è un torneo straordinario, anche se è molto difficile in questo momento, ma va bene così. Ringrazio i raccattapalle, i giudici di linea, i giudici di sedia. È un grandissimo privilegio per noi giocatori giocare qui. Parigi è un posto straordinario per me, ho ottenuto tanto, comunque ho fatto un torneo eccezionale. Ci vediamo il prossimo anno", erano state invece le parole di Jannik Sinner a caldo, direttamente sulla terra rossa parigina poco prima della premiazione. 

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L'amarezza del quinto set

“Quanto hanno pesato i tre match point? Durante il quinto era un po’ diverso perché comunque ho cercato di mettere via quella parte lì, e dai tre match point comunque c’era in mezzo un tIe-break che erano altre cose. Certo ti pesano, però ho cercato sempre di mettere via quella parte emotiva perché comunque nel quinto poi te la giochi e alla fine comunque l’ho fatto vedere che non ho buttato via niente, no? Primo game lui ha iniziato molto solido, mi ha breakkato, poi comunque dopo andava meglio però, in generale, ora fa più male tutta la partita insieme, però queste cose succedono ed ormai non si possono cambiare”.

Il sostegno dei tifosi al suo avversario

“Il tifo del pubblico per Alcaraz? Si ma queste sono altre cose. Lui è un giocatore che piace tanto al pubblico quindi ci sta, non ho nessun problema. Però si, il pubblico è importante in questo sport, è importante che a volte ti aiuti e credo che a volte abbia aiutato me, quindi va bene così” le parole di un sempre impeccabile Jannik in riferimento al tifo unilaterale dello Chatrier che sui social ha sollevato numerose polemiche.

 

 

 

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PARIGI (Francia) - "Sono felice di aver mostrato un tale livello e del torneo disputato, ma questa fa male, non c’è molto da pensare. Proveremo a migliorare ogni giorno e fare in modo di trovarmi in queste posizioni". Senza nascondere tutta la propria delusione, Jannik Sinner commenta in conferenza stampa la finale del Roland Garros persa contro Carlos Alcaraz al termine di una battaglia di cinque ore e mezza: "A cosa pensavo ai cambi campo dopo il quarto? Finché giochi non pensi alle occasioni che hai avuto. Negli Slam provi sempre a ricominciare da zero, sono deluso dal quarto, ma sono rimasto lì, non gli ho regalato punti, ma quando è finita è finita. Non puoi cambiare più nulla. Non puoi paragonare questa partita con nessun’altra. Fisicamente stavo bene, un po’ stanco, ma era una questione fisica e mentale. Ora conta il risultato e non puoi cambiarlo. È stata una partita di livello davvero alto, lo abbiamo visto in passato anche con altri grandi giocatori, oggi è capitato a me di perdere. Neanche ci pensavo al fatto che fosse una finale. Devi pensare a battere un giocatore alla volta e oggi toccava a Carlos. Ho provato a prepararmi, mi sento più pronto di Roma e lo abbiamo visto. Il livello si è alzato ed era il mio obiettivo. Ho preparato uno Slam con un solo torneo su terra e ho fatto la finale. È difficile da accettare ma è la parte buona dello sport, oggi ho ricevuto l’altro lato della medaglia, la parte triste. Se vedi solo quella parte non torneresti mai. Prendo il fatto che sia migliorato e cresciuto rispetto allo scorso anno".

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