Dazn: a “Rivincita" le confessioni di Zaniolo

L'attaccante dell'Udinese si racconta nella nuova intervista del format “Storie di Serie A", tra cadute, rinascite e sogni azzurri, aspettando il match con la 'sua' Roma
Dazn: a “Rivincita" le confessioni di Zaniolo

Da promessa del calcio italiano a uomo alla ricerca di equilibrio e consapevolezza. Nicolò Zaniolo è il protagonista del nuovo episodio di Storie di Serie A, il format di Lega Serie A che dà voce ai protagonisti del grande calcio italiano, e che per alcune interviste esclusive quest’anno vede anche il coinvolgimento editoriale di Dazn. Il nuovo episodio, "Rivincita", sarà disponibile da sabato 8 novembre su Dazn e in rotazione su Radio TV Serie A, oltre che sul canale YouTube di Lega Serie A: un racconto intimo e diretto, in cui l’attaccante dell’Udinese ripercorre il proprio cammino sportivo e personale, alla vigilia di una sfida dal sapore speciale, quella contro la Roma, la squadra che ha segnato il suo esordio tra i grandi. Nel corso dell’intervista, il numero 10 bianconero ripercorre alcune tappe significative della sua carriera, toccando temi legati alla crescita personale, alla forza della famiglia, agli errori e alle lezioni del passato, con uno sguardo rivolto al futuro e alla Nazionale. Roma-Udinese di domenica 9 novembre alle 18 all’Olimpico, disponibile su Dazn, sarà una serata ricca di emozioni per l’ex giallorosso. La telecronaca del match sarà affidata alle voci di Riccardo Mancini e Dario Marcolin, con Giusy Meloni a bordo campo per accompagnare i tifosi nel racconto del match. 

Dalla famiglia a un sogno Mondiale...

Zaniolo, tra i temi toccati, ha parlato dell’equilibrio ritrovato nella vita e nella carriera: «Sono più sereno, nel passato rincorrevo sempre, cercavo la perfezione e di strafare, ora ho trovato un equilibrio fuori dal campo che mi permette di essere tranquillo. Ho una famiglia stupenda che mi fa staccare la testa dal campo. Vai in campo, giochi bene e giochi male, se tuo figlio ti sorride passa tutto. Riesco a staccare e mi dedico alla mia famiglia». Sul sogno della maglia azzurra: «Sì, sogno di giocare il Mondiale con l’Italia, chiunque lo farebbe. Non deve essere un chiodo fisso, il mio focus dev’essere ogni giorno in campo con l’Udinese. Gattuso ha detto che le porte sono aperte a tutti, io devo continuare a fare quello che sto facendo e sogno di giocare il Mondiale, una competizione in cui tutti i tifosi sono uniti». Sulle sfide legate all’essere un giovane talento: «Quando sei giovane vieni catapultato nel mondo dei grandi, fai le prime buone prestazioni. Ti senti più di quello che sei. Dopo una doppietta contro il Porto agli ottavi di Champions League non ti senti più i piedi per terra, e questo è uno sbaglio che un ragazzo non deve fare, ma è difficile tenere i piedi per terra. Bisogna avere un cerchio di persone che stanno con te non per convenienza, ma perché ti vogliono bene. Il consiglio che posso dare a Camarda e Pio Esposito è che sono grandi calciatori, devono stare con le persone che vogliono bene a loro veramente e di fidarsi di quelle persone».

«Roma, stavolta non esulterei»

Capitolo legato ai momenti difficili vissuti in carriera: «A Roma mi sono rotto il ginocchio contro la Juve all’Olimpico, è stata una bella botta. Dopo essermi ripreso, mi sono rotto il ginocchio sinistro, non volevo operarmi, ero bloccato mentalmente. Poi ho metabolizzato la cosa, sono stato fermo un intero anno e poi sono tornato ed ero diverso. Mi sento maturato e cresciuto. Gli infortuni sono un momento buio che però vanno presi con positività per uscirne al meglio». Su Roma e il passato: «La mia ragazza e mio figlio sono di Roma, non rifarei l’esultanza con l’Atalanta all’Olimpico e chiedo scusa a tutti quelli che si sono sentiti chiamati in causa. Nella vita si sbaglia e non sai mai cosa potrà succedere».

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