Deathloop, un lungo e folle giorno della marmotta

La morte è solo il riavvio del sistema

Se siete alla ricerca di originalità - quella vera e a tratti folle – allora Deathloop è il videogioco perfetto per le vostre esigenze. Il titolo segna il ritorno di Arkane Studios, dopo le fatiche di Disohnored e Prey, giusto per citare gli ultimi arrivati. Bethesda, nel ruolo di publisher, crede in questo progetto, che ha tutte le carte in regola per dar vita a una nuova saga. Abbiamo sottolineato l’originalità di Deathloop, aspetto che si mostra in diversi contesti. Ad iniziare dai personaggi, in grado di (ri)creare un perfetto ibrido tra FPP/FPS. Sono loro i veri protagonisti di questa folle avventura, con dialoghi e situazioni che ricordano moltissimo il buon vecchio Bioshock.

I paragoni con quest’ultimo si individuano anche nella location. Blackreef è molto simile a Rapture, entrambe in colossale decadimento dopo un inizio scellerato guidato da un gruppo di folli Visionari. Sono loro i villain che il protagonista, Colt, dovrà abbattere per interrompere questo loop che sembra non aver alcuna via d’uscita, ma che con il tempo assume un significato sempre più chiaro e cristallino.

Il gameplay ricorda quello di un roguelike, con un simil permadeath che incombe nelle fasi iniziali del gioco. Superato il primo scoglio, vale sempre la regola del “se muori riparti dalla spiaggia”, con dei piccoli escamotage che rinviano questo maledetto momento. Ad ogni ciclo si riparte quasi da zero, con la consapevolezza di sapere cosa e come fare, e soprattutto dove andare.

La mappa di gioco è fruibile in stile sandbox, dove ad ogni luogo corrispondono degli obbiettivi da raggiungere con delle condizioni particolari da rispettare. Sempre mediante un saggio utilizzo delle nostre abilità di spietato giustiziere. Anche se il dubbio di non sapere se essere ricordato tra i buoni o i cattivi resta sino alla fine.

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Videogames