Vlahovic-Lukaku, la narrazione estiva e i passi indietro: i numeri parlano chiaro

I due bomber si affrontano domenica sera all'Olimpico mentre ad agosto impazzava il tormentone sullo scambio con il Chelsea poi svanito

TORINO - I tormentoni estivi non riguardano soltanto i pezzi che si appiccicano all’orecchio e al cervello accompagnandoci da quando ci svegliamo a quando chiudiamo gli occhi. I tormentoni estivi sono anche quelli di mercato, con trattative inesauribili che partono poco prima della fine del campionato per concludersi a ridosso dell’inizio di quello successivo per poi magari non approdare manco in porto.

È quello che è successo nel 2023 con protagonisti Romelu Lukaku e Dusan Vlahovic per la colonna sonora di Disco Paradise cantata da Fedez, Annalisa e Articolo 31. Già, la narrazione che andava più di moda era sostanzialmente questa “La Juve cerca di vendere Vlahovic al Chelsea per avere una quarantina di milioni e Lukaku che è più adatto al gioco di rimessa di Allegri. Sarebbe un affarone!”. In realtà non se ne fece nulla e domani i due bomber si affronteranno in Roma-Juventus perché se il serbo è rimasto al suo posto, il belga è invece approdato nella Capitale, versante giallorosso, perché la sua storia con i Blues era finita a livello di feeling, mentre dal punto di vista contrattuale no, infatti Romelu veste Roma in prestito. Ma dopo 34 giornate e quindi a 360 minuti dalla conclusione del campionato chi ha fatto l’affare tra Juventus e Chelsea? Detto in maniera ancora più cruda: chi ha reso di più in serie A tra i due centravanti?

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Lukaku-Vlahovic, chi ha fatto meglio

La risposta è abbastanza semplice visto che i dati la supportano in maniera praticamente inequivocabile. E anche se non abbiamo la controprova di ciò che sarebbe riuscito a fare Lukaku con la maglia bianconera e il gioco di Allegri, le stagioni dei due numeri 9 messe sulla bilancia vedono il piatto del serbo più in basso. Il paragone tra i due, appositamente omogeneo e quindi relativo solo al campionato visto che la Juventus non ha potuto partecipare alle Coppe europee per via della squalifica Uefa di dodici mesi, lo abbiamo sviluppato attraverso dieci indicatori relativi al contributo che sono riusciti a offrire a Roma e Juventus sia dal punto di vista offensivo che difensivo. E capiremo, tra l’altro, quanto e perché le due situazioni siano intrecciate. Partiamo dunque dalla fase d’attacco, dove Dusan pur giocando meno minuti per via di qualche infortunio di troppo (2.086 minuti in campo rispetto ai 2.396 di Big Rom) è stato più performante sia a livello di gol (16 a 11) che di assist (4 a 3).

Ma non solo, e qui veniamo a un dato che magari dà meno nell’occhio ma è utile per capire quanto sia stato utile l’apporto dal punto di vista qualitativo per lo sviluppo del gioco offensivo: in questo caso l’indicatore è quello dei passaggi per un compagno con palla che viene servita nell’area di rigore avversaria e in questo senso Vlahovic è stato “generoso” il doppio con una coefficiente medio di 0.6 rispetto ai 0.34 di Lukaku per una analoga precisione dei passaggi. Quasi il doppio il numero dei tiri effettuati con 101 per lo juventino rispetto ai 57 del romanista.

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Vlahovic, la Juve e il lavoro sporco

Dunque un Lukaku più letale e preciso se si rapportano i gol rispetto ai tentativi effettuati ma se spostiamo l’attenzione sulla fase difensiva dei due ecco che comprendiamo la ragione principale che probabilmente spiega questa differenza. Già, perché dati alla mano, Vlahovic spende decisamente di più per aiutare la squadra e inevitabilmente il dispendio energetico va a incidere sulla lucidità in fase poi di esecuzione. I numeri dicono per esempio che le pressioni, ovvero “il numero di volte in cui un giocatore pressa un avversario, quindi quante volte si avvicina per infastidirlo o togliergli il pallone” vede Vlahovic protagonista con una media a partita di 10,3 rispetto al 7,3 di Lukaku, in linea con il numero di palloni recuperati, ovvero di 2,5 invece degli 1,4 del belga.

Come si può evincere, dunque, la lettura del peso specifico dei due per Juventus e Roma consente di affermare che Dusan è stato sicuramente più impattante. Ma dal punto di vista realizzativo, Vlahovic sarebbe stato probabilmente ancora più efficace se non si fosse sobbarcato tutto quel lavoro sporco di contrasto sui difensori che vanno a iniziare l’azione impostando dal basso. Dunque, detto male, la Juventus ha fatto bene a tenersi Vlahovic, sono stati i bianconeri a fare l’affare decidendo di non privarsi del capocannoniere stagionale bianconero. Questo dal punto di vista strettamente tecnico.

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Juventus, l'affare economico

Ma anche dal punto di vista economico la decisione del direttore tecnico Giuntoli si è rivelata lungimirante al netto del discorso dell’ammortamento. Se fosse andata in porto l’idea dello scambio tra i due attaccanti, infatti, ora la Juventus si troverebbe nelle casse una quarantina di milioni in più provenienti dal Chelsea (che però era restio a chiudere a questi valori) ma un giocatore come Lukaku che il 13 maggio compirà 31 anni mentre Vlahovic ne ha appena fatti 24. Non solo: il valore del belga al momento è di 30 milioni prendendo come riferimento la valutazione di transfermarket a differenza di quella di Vlahovic che supera i sessanta, 65 per la precisione e se guardiamo l’inizio della stagione c’è un delta complessivo di dieci milioni perché prima del campionato Romelu ne valeva 35 e Dusan 60.

Adesso se provassimo a rileggere tutti gli articoli di coloro che quest’estate “urlavano” sulla bontà del potenziale scambio tra le due punte ecco che “coloro” dovrebbero fare non uno, ma due, dieci, cento passi indietro. Ma la retromarcia, si sa, non è più di moda. Meglio l’oblio e accelerare di nuovo violentemente su qualche altra situazione su cui esprimersi e magari urlarlo sul web. Che viaggia veloce sempre e comunque nel futuro.

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TORINO - I tormentoni estivi non riguardano soltanto i pezzi che si appiccicano all’orecchio e al cervello accompagnandoci da quando ci svegliamo a quando chiudiamo gli occhi. I tormentoni estivi sono anche quelli di mercato, con trattative inesauribili che partono poco prima della fine del campionato per concludersi a ridosso dell’inizio di quello successivo per poi magari non approdare manco in porto.

È quello che è successo nel 2023 con protagonisti Romelu Lukaku e Dusan Vlahovic per la colonna sonora di Disco Paradise cantata da Fedez, Annalisa e Articolo 31. Già, la narrazione che andava più di moda era sostanzialmente questa “La Juve cerca di vendere Vlahovic al Chelsea per avere una quarantina di milioni e Lukaku che è più adatto al gioco di rimessa di Allegri. Sarebbe un affarone!”. In realtà non se ne fece nulla e domani i due bomber si affronteranno in Roma-Juventus perché se il serbo è rimasto al suo posto, il belga è invece approdato nella Capitale, versante giallorosso, perché la sua storia con i Blues era finita a livello di feeling, mentre dal punto di vista contrattuale no, infatti Romelu veste Roma in prestito. Ma dopo 34 giornate e quindi a 360 minuti dalla conclusione del campionato chi ha fatto l’affare tra Juventus e Chelsea? Detto in maniera ancora più cruda: chi ha reso di più in serie A tra i due centravanti?

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