Panatta e il gesto di Sinner non visto in tv: "Guarda questa che ha fatto"

L’ex tennista azzurro torna sul match delle polemiche di Montecarlo: “La palla era fuori di sette centimetri”

La chiamata sbagliata del giudice di sedia su un punto che lo avrebbe portato sul 4-1 e doppio break nel terzo set, e poi un problema fisico nel finale di partita, hanno negato a Jannik Sinner la possibilità di conquistare la sua seconda finale su terra in carriera, dopo quella di Umago 2022 contro Carlitos Alcaraz. Il numero 2 del mondo è stato sconfitto da Stefanos Tsitsipas in tre set nella semifinale di Montecarlo e ancora, dopo giorni, non si parla d’altro. “Questa sconfitta di Sinner è una cosa abbastanza ingiusta perché stava vincendo 3-1 al terzo set, 15-40. Un doppio fallo assolutamente evidente - l’analisi di Adriano Panatta alla Domenica Sportiva - Il regolamento è questo: se il giudice di linea non chiama l’out, lo deve fare l’arbitro di sedia, che si chiama ‘Overrule’. L’arbitro di sedia, una donna bravissima che aveva già arbitrato la finale degli Australian Open vinta da Sinner, non se l’è sentita o non ha visto bene. La palla è fuori di sette centimetri, non di due millimetri”.

"Ti rimane tutto in testa"

A quel punto lì, l’unica maniera è che Sinner si accorga che la palla è fuori, fermi il gioco e chieda la verifica della palla. Se la palla è effettivamente fuori, il punto va a lui. Neanche lui ha fermato la palla e poi ha perso il punto, lì si son complicate le cose. Oltretutto - ha continuato la leggenda azzurra del tennis - c’è stato qualche problema, probabilmente di stanchezza muscolare. Sai, poi quando il match si complica, ti rimane anche un po’ in testa anche se lui è uno molto freddo e sa gestire bene le situazioni in campo”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il gesto verso Vagnozzi

L’avrei buttata in mare? Ma sì, scherzavo, non si può dire più nulla - ha continuato Panatta tornando sulle dichiarazioni rilasciate al podcast che cura insieme all’amico ed ex collega Paolo Bertolucci - Diciamo che avrei fatto il bagno insieme a lei. Jannik contrariato? Sì, è la prima volta che lo vedo così. A un certo punto, sul quattro pari, si è girato verso Vagnozzi e ha fatto questo gesto, come per dire ‘Guarda questa che ha combinato’. Il match era praticamente finito, andava sul doppio break, non poteva più perdere”.

Però nel tennis purtroppo basta poco e cambiano le cose, questa volta lui ha subito un’ingiustizia. Poi alla fine dell’anno le cose si equilibrano, succede anche nel calcio con le decisioni sbagliate dall’arbitro. Questa palla la vedeva pure… vabbè non lo dico. Gli unici tornei che non hanno il falco sono quelli in terra battuta. Sai perché? Perché dicono che ci sia il segno, ma qui non serviva il segno. Dal 2025, invece, lo avranno anche i tornei in terra battuta. Sarà tutto elettronico e gli arbitri saranno sempre discolpati. Io non ho capito come ha fatto Sinner a non accorgersi che la palla era fuori, questa è la verità. Come non ho capito come ha fatto la giudice di sedia a non chiamarlo. Sinner avrebbe dovuto alzare la mano e chiedere la verifica” ha concluso Panatta.

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La chiamata sbagliata del giudice di sedia su un punto che lo avrebbe portato sul 4-1 e doppio break nel terzo set, e poi un problema fisico nel finale di partita, hanno negato a Jannik Sinner la possibilità di conquistare la sua seconda finale su terra in carriera, dopo quella di Umago 2022 contro Carlitos Alcaraz. Il numero 2 del mondo è stato sconfitto da Stefanos Tsitsipas in tre set nella semifinale di Montecarlo e ancora, dopo giorni, non si parla d’altro. “Questa sconfitta di Sinner è una cosa abbastanza ingiusta perché stava vincendo 3-1 al terzo set, 15-40. Un doppio fallo assolutamente evidente - l’analisi di Adriano Panatta alla Domenica Sportiva - Il regolamento è questo: se il giudice di linea non chiama l’out, lo deve fare l’arbitro di sedia, che si chiama ‘Overrule’. L’arbitro di sedia, una donna bravissima che aveva già arbitrato la finale degli Australian Open vinta da Sinner, non se l’è sentita o non ha visto bene. La palla è fuori di sette centimetri, non di due millimetri”.

"Ti rimane tutto in testa"

A quel punto lì, l’unica maniera è che Sinner si accorga che la palla è fuori, fermi il gioco e chieda la verifica della palla. Se la palla è effettivamente fuori, il punto va a lui. Neanche lui ha fermato la palla e poi ha perso il punto, lì si son complicate le cose. Oltretutto - ha continuato la leggenda azzurra del tennis - c’è stato qualche problema, probabilmente di stanchezza muscolare. Sai, poi quando il match si complica, ti rimane anche un po’ in testa anche se lui è uno molto freddo e sa gestire bene le situazioni in campo”.

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