Galliani contro Juve, Inter, Milan e Roma
In Senato l’osservazione più polemica è stata di Adriano Galliani, come Lotito sia senatore di Forza Italia che dirigente di club. Il destinatario, però, non è stato Gravina, ma il gruppo di società che hanno chiesto al presidente Figc la riduzione della Serie A da 20 a 18 squadre: «Se fossi stato ancora dirigente del Milan, avrei tentato una manovra meno rozza. Mi sarei mosso in modo diverso da Inter, Juventus, Milan e Roma. Si può passare anche da 20 a 18 squadre, ma con percentuali di ricavi a chi retrocede», ha detto l’a.d. del Monza che era presidente dell’allora Lega Calcio quando la Serie A passò da 18 a 20 squadre, nel 2004.
La questione dei rapporti tra i protagonisti del nostro calcio è stata analizzata anche in mattinata durante una riunione di tutte le componenti federali a Roma. Lega Pro e Lnd – insieme alle associazioni di calciatori, allenatori e arbitri – hanno invitato la Serie A (rappresentata da Andrea Butti, assente il presidente Lorenzo Casini) a presentare un piano preciso sulle modalità scelte per affrancarsi dalla Figc. La Serie A, che ha presentato il progetto ‘Campioni del Made in Italy’ (ogni squadra ha realizzato un video con un calciatore che racconta le eccellenze del territorio), ha risposto a queste osservazioni parlando della ricerca di una maggiore autonomia, non di un’uscita dal sistema. Club e calciatori ritroveranno la sintonia in occasione di una convegno, in programma a Londra il 26 aprile, nel quale le principali Leghe professionistiche di tutti i continenti e Fifpro (il sindacato mondiale dei calciatori) segnaleranno le criticità del nuovo calendario internazionale. Le perplessità maggiori sono legate alle competizioni Fifa, soprattutto il Mondiale per club al via nel 2025.