TORINO - Calciatore e modello a tempo perso. Emre Can è diventato il testimonial di una nota marca di abbigliamento, oltre ad essere un top player che a giugno sarà libero a parametro zero e su cui la Juve sta lavorando da tempo. «Con la moda mi trovo molto bene - ha detto il centrocampista del Liverpool in un'intervista al sito tedesco Sport1 - è molto importante per me, mi ha sempre interessato. Uno dice sempre: i vestiti fanno la persone. Puoi far emergere quello che sei. Cosa mi ha detto Klopp? Nulla, e sono sorpreso di questo (ride, ndr). Mi aspetto una battuta da un momento all'altro da lui. Alcuni giocatori mi hanno definito il "Beckham tedesco"».
IL CAMPO
Le risposte più interessanti comunque, Emre Can le ha date per quel che riguarda il campo: «Credo di poter crescere ancora molto. È vero che devo pensare di più alla fase difensiva che a quella offensiva, ma penso di poter dare di più vicino alla porta. In questa stagione ho segnato 6 gol, non sono pochi, ma ho la sensazione di poter fare di più. Posso essere ancora più utile alla squadra». L'addio a fine stagione è praticamente certo, ma Emre Can è concentrato sul presente: «Si può imparare molto da Klopp, anche come persona. È un grande allenatore, nessun dubbio su questo, ma è anche umano, onesto, ed è molto vicino a noi calciatori. Mi piace molto per com'è, così cerco di essere anch'io».
TRA PASSATO E FUTURO
Nessun rimpianto per il passato. Emre Can non si pente della scelta di aver lasciato il Bayern Monaco di Guardiola per andare al Bayer Leverkusen: «Oggi posso dire che è stata una decisione giusta, in quel momento era così. Con Pep ho svolto una buona preparazione poi abbiamo avuto una conversazione molto onesta. Ero molto giovane, e per me è stato importante avere la possibilità di giocare molto. Lui mi aveva detto: "Non posso garantirti che giocherai ogni settimana". Per molti è stato un passo indietro, per me un'opportunità perché ho sempre giocato a Leverkusen, e oggi posso vedere i frutti». E il Bayern ha commesso un errore a lasciarlo andare? «Non posso dirlo io, devono dirlo loro». Qual è il suo sogno personale? «Voglio diventare un giocatore di livello mondiale. Mi piacerebbe essere inserito nella squadra dell'anno».