Juventus, Bentancur raddoppia: da 19 a 35 milioni, Conte lo striglia e lo esalta

Ceduto a gennaio per una cifra forse troppo bassa, ha portato ordine nel centrocampo del Tottenham. E ora incide anche in zona gol
Juventus, Bentancur raddoppia: da 19 a 35 milioni, Conte lo striglia e lo esalta

Tra i tifosi della sua ex squadra italiana moltissimi, il 31 gennaio di quest’anno, s’erano rallegrati e assai per la sua cessione. Tra i tifosi della sua attuale squadra inglese moltissimi, il 31 gennaio di quest’anno, s’erano interrogati, guardandosi con sospetto, al momento del suo acquisto. Ebbene, 9 mesi dopo Rodrigo Bentancur ha dimostrato ai primi che si sbagliavano, eccome se si sbagliavano, e ai secondi che la loro ansia era immotivata. Totalmente immotivata. Bentancur s’è preso il Tottenham e questo è un dato di fatto, innegabile, inoppugnabile e che è sotto gli occhi di tutti: ha messo ordine nel centrocampo degli Spurs, e non da oggi. La fresca novità è invece che, grazie anche alla cura di Antonio Conte, El Uru è diventato pure implacabile sotto porta, rivelando un fiuto per il gol degno di un autentico bomber anche se, di professione, attaccante non è.

La cura del gol

Per referenze, rivolgersi a Danny Ward, numero uno del Leicester, ad Antonio Adán Garrido, portiere dello Sporting Clube do Portugal, trafitto in Champions League mercoledì scorso, e a Mark Travers, estremo difensore del Bournemouth, purgato sabato pomeriggio in pieno injury time, nei minuti di recupero, insomma. Tutti e tre sono stati gol pesantissimi: il primo per siglare il vantaggio nella festa dol gol contro le Foxes, il secondo per tenere ancora in vita i londinesi in un Gruppo D di Champions dove regna l’equilibrio e in cui gli Spurs dovranno far visita, nell’inferno del Vélodrome, al Marsiglia nell’ultima giornata; il terzo per far sì che il Tottenham non perdesse ulteriore contatto dal duo Arsenal-Man City che li precede in classifica in Premier League. La prolificità in zona gol è sintomo di una fiducia pressocché totale e di una forma fisica splendida: con gli Spurs ha già segnato 3 gol in 39 partite, superando il primato personale di realizzazioni con la maglia della Juventus. Ai tempi della militanza bianconera, gli servirono 133 partite per realizzare 2 reti. Nei 51 incontri disputati nella Superlga argentina con la maglia del Boca Juniors, invece, l’uruguaiano segnò solamente una volta.

Crescita (anche di valore) e reprimende

Freddo e decisivo al momento di tirare in porta, metronomo perfetto della mediana: quando dai la palla a lui è come metterla in banca. Certo, a volte è capitato anche a Bentancur di pigliarsi qualche cazziatone, di essere il destinatario degli urlacci e delle reprimende di Conte dalla panchina. Nessuno shock, nessuna paura: a tutti può capitare di sbagliare. Tutti, ogni tanto, devono darsi una registrata per rimanere su standard d’eccellenza: è successo anche a El Uru. Ha saputo ripartire dalle lezioni del tecnico italiano, è riuscito a usarle per crescere, per diventare elemento imprescindibile della squadra, uno a cui non vorresti rinunciare mai. E ha pure fatto godere il suo allenatore, rischiando di procurargli un infarto dopo il 3-2 con cui ha autografato il sacco del Vitality Stadium, costringendo le Cherries ad alzare bandiera bianca. «Pensavo di poter avere una crisi cardiaca con due gol annullati in pochi giorni - ha raccontato Conte -. Quindi sono rimasto calmo e ho aspettato la decisione dell’arbitro. Non voglio pensare a come sarebbe stato il mio umore se avessimo perso la partita di Bournemouth. Per noi è stata una vittoria fondamentale, soprattutto dopo due sconfitte consecutive contro Man United e Newcastle. Nell’intervallo ho detto ai giocatori che era arrivato il momento in cui dovevano farsi carico delle loro responsabilità. Evidentemente il discorso è servito: nella ripresa abbiamo iniziato a giocare con cattiveria, con la voglia di far male all’avversario. Ho visto negli occhi dei miei giocatori la voglia di trionfare: guardandoli ho capito che avevano deciso di vincere». Convince e spinge i suoi alla vittoria, Rodrigo Bentancur: Fabio Paratici e i dirigenti del club londinese, che nel fuoriclasse venticinquenne di Nueva Helvecia, dipartimento di Colonia del Sacramento, Uruguay, hanno sempre creduto, si fregano le mani con sommo godimento. L’investimento lievita: i 19 milioni più 6 di bonus variabili pagati il 31 gennaio alla Juventus sono già diventati 35 e rischiano di crescere ancora se il numero 30 del Tottenham Hotspur riuscirà a incidere, a lasciare la propria griffe, anche al Mondiale che comincerà a metà novembre in Qatar, dove dovrà affrontare con la Celeste il Ghana, la Corea del Sud e il Portogallo. Vuole stupire ancora, El Uru Bentancur: per far rimangiare, stavolta per sempre, mugugni, critiche e dubbi. Con la geometria, la sua dinamicità e la sua abilità nell’interdizione, da sempre le sue arti, e adesso anche a suon di gol.

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