Per l'Inter c'è Perisic

Le parti si stanno scambiando le carte per chiudere la trattativa sul croato
Per l'Inter c'è Perisic© ANSA

MILANO - La notizia migliore per Roberto Mancini è arrivata in anteprima dai microfoni di Sky: le parti si stanno scambiando i documenti necessari per completare il trasferimento di Ivan Perisic all'Inter e i contratti sono nelle mani degli uffici legali per ufficializzare un'operazione che è ormai prossima alla chiusura. L'attaccante tanto invocato dall'allenatore sarà così a disposizione già al termine della tournée in terra cinese. Con lui a Brunico il Mancio troverà Miranda e il progetto Inter potrà prendere finalmente forma. L'Inter vista ieri a Shanghai, è infatti apparsa parente stretta di quella che aveva chiuso la stagione.

Nel sistema di gioco (il 4-3-1-2 con Hernanes vertice del rombo) e nelle difficoltà tanto in fase difensiva, quanto nella gestione della palla. Gli attaccanti, in tal senso, non risultano pervenuti, considerato che nei novantatré minuti della sfida con il Bayern Monaco l'Inter ha tirato due volte: la prima dopo novanta secondi con Hernanes "imbeccato" da un maldestro disimpegno di Xabi Alonso (palla alta sulla traversa), la seconda al... 91' quando Juan Jesus, di testa, ha quanto meno centrato la porta colpendo però troppo centrale per impensierire Ulreich. Tutt'intorno, si è assistito a un dominio pressoché incontrastato del Bayern Monaco che non ha trovato il gol già nel primo tempo - l'unico attendibile perché ancora non annacquato dalla girandola di sostituzioni che hanno trasformato la partita in una sfida tra riservisti - un po' per imprecisione, un po' per le parate di Handanovic un po' perché, quando il numero 1 sloveno non ci è arrivato, ha provveduto Murillo a mantenere vergine la porta. Nella ripresa, quando forse nemmeno Guardiola (furioso con Hernanes per un duro tackle su Benatia: «Entrando così lo puoi ammazzare», ha gridato Pep all'interista) ci sperava più, è arrivato il gol di Goetze che ha circumnavigato Carrizo per poi depositare la palla nella porta vuota dopo che Sebastian Rode l'aveva lanciato nelle praterie in beata solitudine.

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Stefano Pasquino

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