Calciomercato, Juventus-Keita: tutte le strade

«Quel che succederà non dipende da noi», ha detto Marotta. Ma la Juve resta in prima fila In 15 giorni tutto può accadere: rescissione, cessione, causa per mobbing, sanzioni e sospensioni
Calciomercato, Juventus-Keita: tutte le strade© Marco Canoniero

TORINO - Keita-Lazio, siamo ai ferri corti con tanto di ultimatum a tempo con rischio di rescissione del contratto. Le ultime danno il senegalese alla sua casa a Barcellona e un certificato medico per giustificare la sua assenza agli ultimi tre allenamenti. La Lazio ha intimato già all'entourage del giocatore di tornare sul luogo di lavoro, pena una causa al collegio arbitrale che però difficilmente porterebbe ai 30 milioni di euro voluti da Lotito. Un braccio di ferro con la Juve che segue attenta la vicenda, ma attenzione anche al Milan che ha un’offerta pronta: 35 milioni di euro in tutto per un prestito oneroso con obbligo di riscatto.

Marotta dixit
«Per Keita abbiamo fatto un'offerta congrua a Lotito: lui è il padrone dei diritti sportivi e giustamente decide le strategie della Lazio. Quello che succederà non è colpa nostra», ha fatto sapere ieri Beppe Marotta. Un rompete le righe da parte dell'ad bianconero, che continua a fare il suo gioco. Forte anche della volontà del giocatore di trasferirsi a Vinovo, ma che d'altro canto vuole restare fuori dalla diatriba per non rovinare ancor più i non idilliaci rapporti con Lotito. Tanto che, a quanto trapela, la Juventus sarebbe a prescindere disposta a versare un bonus simbolico ai biancocelesti pur di non strappare Keita a totale costo zero tra un anno. Ma di restare un'intera stagione in biancoceleste, Keita proprio non ci pensa. Lunedì è atteso al ritorno agli allenamenti a Formello e sapremo se il senegalese riapparirà oppure deciderà di inviare un nuovo certificato medico.

 

È arrivata! @simonaguatieri

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Una guerra fredda che non conviene a nessuno, un caso che ricorda molto quello di Mauro Zarate, quando nel 2013 rescisse unilateralmente il contratto con la Lazio per volare dall'altra parte dell'Oceano e vestire di nuovo la maglia del suo amato Velez. Il giocatore argentino accusava, così come sembra nelle strategie del senegalese, un mobbing da parte della società nei suoi confronti. Zarate perse sia all'arbitrato che alla Fifa, ma poi vinse al Tas lasciando la Lazio a bocca asciutta. I casi però sono solo simili ma con dei distinguo che, in caso Keita percorresse questa strada, potrebbero portare a esiti inversi. Primo tra tutti, il fatto che la Lazio non ha mai rifiutato al giocatore l'impiego in allenamento e in campo nelle gare sia amichevoli che ufficiali. Ci sarebbero testimonianze della squadra e dello stesso Inzaghi, che lo ha sempre voluto schierare tranne che nella gara di Supercoppa con la Juventus, ma solo a fronte di un dolore muscolare accusato dal giocatore alla vigilia del match. Questa almeno la motivazione che fornisce ufficiosamente la società, che di contro può invece lamentare diversi ritardi e cantonate del giocatore nell'arco degli ultimi tre anni. Un muro contro muro che potrebbe concludersi in positivo per tutti se solo Lotito accettasse l'offerta juventina liberando il giocatore. Anche perché, pur vincendo all'arbitrato, la causa durerebbe anni (Zarate insegna) e l'indennizzo sarebbe nemmeno un terzo dell'offerta bianconera.

Altri affari Lazio
In attesa di capire come finirà la telenovela dell’estate, la Lazio ieri ha definito la cessione di Wesley Hoedt al Southampton. Si tratta di una delle cessioni più alte dell’era Lotito, ben 17 milioni di euro compresi bonus. Una cifra monstre e anche piuttosto imprevista, che potrebbe indurre Lotito ad accontentarsi dell’offerta juventina per Keita e rinunciare a quei 10 milioni circa che avrebbe strappato da altri club.

 

 

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TORINO - Keita-Lazio, siamo ai ferri corti con tanto di ultimatum a tempo con rischio di rescissione del contratto. Le ultime danno il senegalese alla sua casa a Barcellona e un certificato medico per giustificare la sua assenza agli ultimi tre allenamenti. La Lazio ha intimato già all'entourage del giocatore di tornare sul luogo di lavoro, pena una causa al collegio arbitrale che però difficilmente porterebbe ai 30 milioni di euro voluti da Lotito. Un braccio di ferro con la Juve che segue attenta la vicenda, ma attenzione anche al Milan che ha un’offerta pronta: 35 milioni di euro in tutto per un prestito oneroso con obbligo di riscatto.

Marotta dixit
«Per Keita abbiamo fatto un'offerta congrua a Lotito: lui è il padrone dei diritti sportivi e giustamente decide le strategie della Lazio. Quello che succederà non è colpa nostra», ha fatto sapere ieri Beppe Marotta. Un rompete le righe da parte dell'ad bianconero, che continua a fare il suo gioco. Forte anche della volontà del giocatore di trasferirsi a Vinovo, ma che d'altro canto vuole restare fuori dalla diatriba per non rovinare ancor più i non idilliaci rapporti con Lotito. Tanto che, a quanto trapela, la Juventus sarebbe a prescindere disposta a versare un bonus simbolico ai biancocelesti pur di non strappare Keita a totale costo zero tra un anno. Ma di restare un'intera stagione in biancoceleste, Keita proprio non ci pensa. Lunedì è atteso al ritorno agli allenamenti a Formello e sapremo se il senegalese riapparirà oppure deciderà di inviare un nuovo certificato medico.

 

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