Inter, ultimatum a Inzaghi: Conte o De Zerbi nel futuro. Simeone e Mourinho...

Già preallertato un intermediario per abbassare la clausola con il Brighton. Per l'ex Tottenham l’ostacolo è legato alle ruggini con Ausilio. Per Simone decide il Benfica: se fallisce, Chivu per la scossa

MILANO - I numeri come sempre dicono molto. Antonio Conte in due campionati all’Inter ha perso in tutto 7 partite; nello stesso lasso di tempo, con una rosa oggettivamente inferiore, Luciano Spalletti ha messo insieme 15 ko. Simone Inzaghi, con la sconfitta contro la Fiorentina è arrivato a quota 10 in questo campionato, 14 sommando le quattro del torneo ’21-22. E siamo solo al 3 aprile. La corsa di Inzaghi all’Inter sta inevitabilmente scivolando verso la parola fine. Solo la finale di Champions, unita ovviamente a un posto fra i primi quattro in Serie A, potrebbe dare una chance al tecnico piacentino, ma anche questo scenario non è scontato. La dirigenza nerazzurra, presente in massa anche ieri ad Appiano per la ripresa degli allenamenti (recuperato Dimarco) e per parlare per l’ennesima volta col tecnico, non è contenta. Il deficitario andamento in campionato viene ritenuto inaccettabile e quanto fatto nelle coppe non è valutato come un alibi. Anzi, per certi versi è un aggravante perché dimostra come la squadra sia di valore, valore che il club considera alto. Inzaghi oggi non rischia il posto, ma la sua panchina potrebbe saltare prima del 30 giugno.

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Inter-Inzaghi, a fine stagione quasi sicuramente arriverà il divorzio...

L’orizzonte è diventata la doppia sfida di Champions col Benfica (11-19 aprile): in caso di eliminazione, soprattutto se nel frattempo non fossero arrivati sei “vitali” punti in campionato contro Salernitana (venerdì 7) e Monza (sabato 15), allora potrebbe arrivare il clamoroso esonero, con Cristian Chivu, tecnico della Primavera - che non sta vivendo un’annata esaltante, anzi... - pronto al ruolo di traghettatore-motivatore per il finale di stagione. Come si vede, fra le gare che decideranno il destino di Inzaghi non c’è la semifinale di Coppa Italia con la Juventus di domani: per il club, quella partita non è una priorità. Per la società è fondamentale arrivare fra le prime quattro in Serie A perché non entrare nella prossima Champions rappresenterebbe la fine di un progetto ad alto livello con un più che probabile ridimensionamento della squadra. Ecco perché la dirigenza si aspetta un ampio turnover a Torino, anche se, al tempo stesso, sarà importante evitare figuracce. Se Inzaghi arriverà al termine della stagione, però, quasi sicuramente arriverà il divorzio nonostante il contratto fino al 2024.

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Conte, De Zerbi, Simeone e Mourinho

Marotta è convinto che a questa squadra serva un generale, serva Antonio Conte. Ovviamente la storia col tecnico salentino non è finita bene, c'è un rapporto da ricostruire con Ausilio e Baccin, ma per la ragione di stato, tutto potrebbe ricomporsi. Sempre che Conte accetti uno stipendio inferiore rispetto a quello di due anni fa. In alternativa, in ambito "generali", vanno tenuti presenti anche due "interisti" come Simeone e Mourinho. Altrimenti si volterà pagina con un giochista e fra De Zerbi, Thiago Motta e Italiano il preferito è nettamente il primo. C'è già stato un contatto ed è stato preallertato un intermediario per provare ad abbassare la clausola di rescissione col Brighton (13 milioni).

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MILANO - I numeri come sempre dicono molto. Antonio Conte in due campionati all’Inter ha perso in tutto 7 partite; nello stesso lasso di tempo, con una rosa oggettivamente inferiore, Luciano Spalletti ha messo insieme 15 ko. Simone Inzaghi, con la sconfitta contro la Fiorentina è arrivato a quota 10 in questo campionato, 14 sommando le quattro del torneo ’21-22. E siamo solo al 3 aprile. La corsa di Inzaghi all’Inter sta inevitabilmente scivolando verso la parola fine. Solo la finale di Champions, unita ovviamente a un posto fra i primi quattro in Serie A, potrebbe dare una chance al tecnico piacentino, ma anche questo scenario non è scontato. La dirigenza nerazzurra, presente in massa anche ieri ad Appiano per la ripresa degli allenamenti (recuperato Dimarco) e per parlare per l’ennesima volta col tecnico, non è contenta. Il deficitario andamento in campionato viene ritenuto inaccettabile e quanto fatto nelle coppe non è valutato come un alibi. Anzi, per certi versi è un aggravante perché dimostra come la squadra sia di valore, valore che il club considera alto. Inzaghi oggi non rischia il posto, ma la sua panchina potrebbe saltare prima del 30 giugno.

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