MILANO - I numeri come sempre dicono molto. Antonio Conte in due campionati all’Inter ha perso in tutto 7 partite; nello stesso lasso di tempo, con una rosa oggettivamente inferiore, Luciano Spalletti ha messo insieme 15 ko. Simone Inzaghi, con la sconfitta contro la Fiorentina è arrivato a quota 10 in questo campionato, 14 sommando le quattro del torneo ’21-22. E siamo solo al 3 aprile. La corsa di Inzaghi all’Inter sta inevitabilmente scivolando verso la parola fine. Solo la finale di Champions, unita ovviamente a un posto fra i primi quattro in Serie A, potrebbe dare una chance al tecnico piacentino, ma anche questo scenario non è scontato. La dirigenza nerazzurra, presente in massa anche ieri ad Appiano per la ripresa degli allenamenti (recuperato Dimarco) e per parlare per l’ennesima volta col tecnico, non è contenta. Il deficitario andamento in campionato viene ritenuto inaccettabile e quanto fatto nelle coppe non è valutato come un alibi. Anzi, per certi versi è un aggravante perché dimostra come la squadra sia di valore, valore che il club considera alto. Inzaghi oggi non rischia il posto, ma la sua panchina potrebbe saltare prima del 30 giugno.