Dybala, Allegri, Agnelli: cosa succede nel 2022 della Juve

Ecco come si presenta il nuovo anno bianconero con le risposte alle 10 domande più frequenti dei tifosi
Dybala, Allegri, Agnelli: cosa succede nel 2022 della Juve

Il 2022 non sarà un anno qualsiasi per la Juventus, che vive il cruciale avvio di un piano di sviluppo che dovrà riportarla a vincere e, nello stesso tempo, riacquisire l’equilibrio economico-finanziario perso nel corso delle ultime stagioni complicate dal Covid. È un momento complesso, nel quale i tifosi non riescono a orientarsi, anche per i risultati sul campo troppo in altalena in questi primi quattro mesi di stagione. Proviamo a rispondere alle dieci domande più ricorrenti, in una specie di almanacco bianconero del 2022.

1. Dybala rinnoverà il suo contratto?

È molto più probabile che Dybala rinnovi piuttosto che il contrario. Tuttavia è lecito lasciare uno spiraglio di incertezza, perché il fatto che esista un accordo sostanzialmente definito e che necessita solo delle firme, ma che le parti si siano aggiornate a febbraio resta curioso. Sì, c’è solo un banale problema burocratico da risolvere con l’iscrizione di Jorge Antun all’albo degli agenti. Sì, non più tardi di qualche giorno fa, Maurizio Arrivabene, ad bianconero, ha chiamato lo stesso Antun per rassicurarlo dopo che erano circolate ipotesi sul complicarsi della trattativa. Ma resta il fatto che la Juventus sta procedendo con i piedi di piombo, perché rispetto al recente passato viene soppesato con attenzione maniacale ogni investimento e quello per il rinnovo di Dybala, potenzialmente, è un giochino da 100 milioni lordi. Quindi la Juventus vuole garanzie: innanzitutto sulla tenuta atletica di un giocatore a cui, nelle ultime due stagioni, è mancata la continuità di rendimento. Per esempio, è allo studio un ritocco delle percentuali dello stipendio “fisso” rispetto alla parte “variabile”, legata a obiettivi, numero di presenze, gol e assist. Non si tratta di un ostacolo insormontabile, ma se un mese fa il rinnovo era quotabile come 100%, ora si può scendere a un comunque rassicurante 99%.

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2. Massimiliano Allegri rimarrà sulla panchina della Juventus in ogni caso e con qualsiasi risultato?

Sì. La Juventus, intesa come società, non ha intenzione di cambiare guida tecnica per la quarta volta in quattro anni e il tipo di contratto (quadriennale particolarmente oneroso) che Allegri ha firmato in estate è molto indicativo del progetto e delle intenzioni di tenergli fede che hanno i vertici bianconeri. Se poi, di fronte a catastrofici risultati, Allegri dovesse presentare delle dimissioni si aprirebbe un altro scenario, attualmente fantascientifico.

3. Agnelli rimarrà il presidente della Juventus?

Tutto dice sì. A partire dalla fiducia della proprietà, ribadita più volte da John Elkann. Ad Agnelli è affidato il piano triennale legato all’aumento di capitale e il momento difficile che la società sta vivendo viene considerato fisiologico dal presidente della controllante Exor. La situazione, insomma, è considerata sotto controllo. E l’Investor Day di febbraio sarà un passaggio importante per testare la solidità della dirigenza, peraltro appena cambiata.

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4. Come finirà la vicenda plusvalenze?

La domanda più corretta sarebbe “quando” finirà, perché a quella si può dare una risposta: probabilmente in primavera, quando, alla fine delle indagini della procura, potrebbe celebrarsi il processo sportivo. Sul “come” finirà si possono solo ipotizzare degli scenari. Le squadre coinvolte sono tante e il problema di distinguere una plusvalenza gonfiata da una lecita resta enorme sotto il profilo giurisprudenziale. È possibile che vengano comminati dei punti di penalizzazione, ma niente di più grave. Ed è anche possibile che vengano assegnate solamente delle sanzioni economiche, magari insieme al varo di nuove e più strette regole per evitare il ripresentarsi del problema. Sul fronte penale, ovvero sulle due inchieste aperte dalla magistratura (una a Torino sulla Juventus, l’altra a Milano sull’Inter) è ancora più difficile fare previsioni: a Torino i pm pensano di chiudere le indagini entro febbraio, a quel punto ci sarà da capire se il loro lavoro sfocerà in un processo o in un’archiviazione. I problemi della giustizia sportiva, tuttavia, sono gli stessi di quella penale, nello scivoloso territorio delle plusvalenze nei bilanci delle società di calcio.

5. De Ligt rimarrà alla Juventus?

La risposta la conosce solo De Ligt. Fosse per Raiola, la risposta sarebbe negativa e probabilmente l’agente ha già una squadra (il Barcellona?) pronta. Ma il giocatore potrebbe voler giocare ancora una stagione a Torino. E la Juventus? In queste situazioni la possibilità di azione è limitata: non può certamente aumentare il già altissimo ingaggio di De Ligt (oltre i 10 milioni con i bonus) e non può rischiare di perderlo a parametro zero nel 2024. È una partita aperta.

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5. Chiesa andrà al Bayern Monaco?

No. È molto improbabile che Chiesa cambi maglia nella prossima estate. Anche se le richieste non mancano, la Juventus ha risposto no a tutte e il giocatore si sta dimostrando coerente con questi rifiuti.

6. Ramsey partirà?

Forse non a gennaio, anche se i tentativi non mancano. Certamente in estate, quando la Juventus, a un anno dalla scadenza, potrebbe anche accettare un compromesso con parte dell’ingaggio pagato.

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7. Arriverà Vlahovic in estate?

La Juventus ci proverà. Può contare su una preferenza del giocatore e non è poco, ma non si tratta certo del “giuramento” di Locatelli, quindi la concorrenza inglese sarà molto temibile, anche perché Commisso farà di tutto per non cederlo alla Juventus.

8. Arriverà Pogba in estate?

Non è probabile, ma neppure impossibile. Per lui forse è la scelta preferita, quella del cuore. Ma di mezzo ci sono i milioni del Psg e le manovre di Raiola. E, all’interno della Juventus, qualcuno fa i calcoli sul suo stipendio. Detto ciò, non si può dire no al 100%: è possibile lasciare uno spiraglio al sogno di molti tifosi.

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9 Arriverà Dembélé a parametro zero?

No. Lo stipendio dell’attaccante del Barça non sarebbe in linea con il nuovo progetto bianconero.

10. Cosa sarà della Superlega?

Juventus, Real Madrid e Barcellona continuano la loro battaglia legale (una vittoria è stata colta la scorsa settimana con il no del Tribunale di Madrid alla richiesta di ricusazione del giudice Ruiz, chiesta dalla Uefa e dalla Liga), difficilmente si arriverà a una sentenza della Corte di Giustizia Europea, più probabile a inizio 2023, ma comunque l’avvicinarsi di quell’udienza potrebbe smuovere le acque. L’Uefa finora ha rifiutato qualsiasi tipo di trattativa, ma c’è chi prevede un intervento della Fifa, che contro l’Uefa combatte più di una battaglia.

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Il 2022 non sarà un anno qualsiasi per la Juventus, che vive il cruciale avvio di un piano di sviluppo che dovrà riportarla a vincere e, nello stesso tempo, riacquisire l’equilibrio economico-finanziario perso nel corso delle ultime stagioni complicate dal Covid. È un momento complesso, nel quale i tifosi non riescono a orientarsi, anche per i risultati sul campo troppo in altalena in questi primi quattro mesi di stagione. Proviamo a rispondere alle dieci domande più ricorrenti, in una specie di almanacco bianconero del 2022.

1. Dybala rinnoverà il suo contratto?

È molto più probabile che Dybala rinnovi piuttosto che il contrario. Tuttavia è lecito lasciare uno spiraglio di incertezza, perché il fatto che esista un accordo sostanzialmente definito e che necessita solo delle firme, ma che le parti si siano aggiornate a febbraio resta curioso. Sì, c’è solo un banale problema burocratico da risolvere con l’iscrizione di Jorge Antun all’albo degli agenti. Sì, non più tardi di qualche giorno fa, Maurizio Arrivabene, ad bianconero, ha chiamato lo stesso Antun per rassicurarlo dopo che erano circolate ipotesi sul complicarsi della trattativa. Ma resta il fatto che la Juventus sta procedendo con i piedi di piombo, perché rispetto al recente passato viene soppesato con attenzione maniacale ogni investimento e quello per il rinnovo di Dybala, potenzialmente, è un giochino da 100 milioni lordi. Quindi la Juventus vuole garanzie: innanzitutto sulla tenuta atletica di un giocatore a cui, nelle ultime due stagioni, è mancata la continuità di rendimento. Per esempio, è allo studio un ritocco delle percentuali dello stipendio “fisso” rispetto alla parte “variabile”, legata a obiettivi, numero di presenze, gol e assist. Non si tratta di un ostacolo insormontabile, ma se un mese fa il rinnovo era quotabile come 100%, ora si può scendere a un comunque rassicurante 99%.

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