Monaco-Juventus, c'est plus facile? No

La squadra di Jardim ha una tale quantità di insidie e trappoloni che solo un folle sarebbe disposto a sottovalutare
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TORINO - Vietato dire “Juve, c’est plus facile”. Ché il Monaco - appaiato ai bianconeri nelle prossime semifinali di Champions - non avrà il blasone e men che meno il monte ingaggi del Real (scampato pericolo), tuttavia si porta appresso una tale quantità di insidie e trappoloni che solo un folle sarebbe disposto a sottovalutare. Ciò che magari difetta in competenza (e sarà affinato con l’esperienza) alla stellina Mbappé e compagni, è compensato da una carica emozionale - tipica di chi non ha nulla da perdere - che può risultare devastante se non presa con la dovuta considerazione dalla controparte. In fondo, se hai appena rifilato una doppia lezione di calcio al Barcellona (prima l’attacco e poi la difesa), corri il rischio di approcciarti con snobismo a rivali ritenuti meno marziani. Cosa che, appunto, Massimiliano Allegri vuole fare in modo di evitare a qualunque costo (peraltro ha già iniziato a martellare il gruppo in questo senso). Ultimamente il mantra è stato: «Che sia Chievo, Pescara o Barcellona, noi sappiamo preparare le partite». Occorre attualizzarlo: che sia Real Madrid, oppure Monaco.

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