Belgio-Italia, al 39' il ricordo dell'Heysel. Trapattoni: «La mia pagina più nera»

Le due squadre hanno rallentato il gioco fino a fermarlo per trenta secondi, mentre sul maxischermo dello stadio 'Re Baldovino' scorrevano i nomi dei 39 tifosi morti nella tragedia di 30 anni fa, e tutto lo stadio applaudiva

BRUXELLES - "È stata la pagina più nera della mia carriera, una delle più nere dello sport. Mai più deve accadere una cosa del genere". Così un commosso Giovanni Trapattoni, commentatore Rai a Bruxelles per l'amichevole Belgio-Italia, che 30 anni fa da allenatore della Juventus visse in prima persona la tragedia dell'Heysel nella finale di Coppa dei Campioni 1985 contro il Liverpool.

RICORDO - Grande commozione in campo nell'amichevole tra Belgio e Italia. Le due formazioni abbracciate a centrocampo, tenendo per mano un grande striscione nero con su scritto in inglese: 'Non dimenticheremo mai'. È la prima immagine del match, in ricordo della strage dell'Heysel, 30 anni dopo. Sulle tribune un'altra grande scritta, stavolta in italiano: 'Heysel 29-5-85: nessuna persona è morta finchè vive nel cuore di chi resta'. Al 32° minuto la partita è stata interrotta per ricordare le vittime dell’Heysel. Le due squadre hanno rallentato il gioco fino a fermarlo per trenta secondi, mentre sul maxischermo dello stadio 'Re Baldovinò scorrevano i nomi dei 39 tifosi morti nella tragedia di 30 anni fa, e tutto lo stadio applaudiva. Tanti applausi e molta emozione da parte di tutti i 40 mila spettatori dello stadio belga. I giocatori hanno fermato il gioco e si sono uniti all'applauso. Tra i tifosi della curva belga è comparso uno striscione con scritto: '29-5-85 non abbiamo dimenticato'. E sui maxischermi è comparso l'elenco dei nomi di chi quel giorno ha perso la vita, schiacciato dalla furia ultrà.

MEMORIA - Le 4 Coppe del Mondo in esposizione ed un ricordo alle vittime dell'Heysel. La vigilia del match tra Belgio e Italia a Bruxelles ha vissuto un momento di raccoglimento e di celebrazione all'Ambasciata italiana della capitale belga. "Ricordiamo le 39 vittime" della finale di Coppa Campioni del 1985, ha affermato il nuovo ambasciatore Vincenzo Grassi. L'ambasciatore ha poi voluto sottolineare anche i successi sportivi degli azzurri, dalla prima Rimet del 1934 all'ultima finale di Berlino del 2006, passando anche per i momenti sportivamente meno felici del calcio italiano, "come i 15 secondi che mancavano" per vincere l'europeo del 2000, giocato proprio tra Belgio ed Olanda, e perso contro la Francia al golden goal. L'evento, realizzato grazie alla cooperazione dell'Ice e che ha visto la partecipazione del Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio Carlo Tavecchio e di diversi eurodeputati, si inserisce nella serie di atti che accompagnano la nazionale nelle sue trasferte quale occasione di promozione del Made in Italy. "Accompagniamo con le nostre eccellenze gli azzurri", ha infatti ricordato il Presidente dell'Ice Riccardo Maria Monti.

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