La meravigliosa gente del San Nicola è l’immagine che fotografa perfettamente la nostra condizione: in un impianto diroccato, simbolo di un calcio italiano che fu, negli sfavillanti Anni 90, e oggi bisognoso di una profonda ristrutturazione, ribolle comunque la voglia di gioire, divertirsi, volersi bene grazie a un pallone. La voglia di calcio nonostante tutto. I gol che prevalgono sullo schifo. Insomma, una speranza o, perlomeno, una lucina in fondo al tunnel che inevitabilmente dovremo attraversare.
Tra scommesse e reality show, salvare la passione della gente
Quindi qualcosa di buono c’è ed è la passione delle persone che ci vogliono credere ancora. È per quelle persone che è necessario salvare il salvabile, evitando il disfattismo, ripulendo il movimento e sostituendo i fatti alle chiacchiere. Perché il nostro calcio è ridotto anche peggio delle scrostate tribune del San Nicola e non solo per i calciatori che scommettono, ma c’è ancora qualcosa di bello e appassionante. Purtroppo il fango dello scandalo dei ludopatici schizza un po’ ovunque, frullato dal ventilatore dei nuovi media dove vale tutto (forse troppo), con il beneplacito di chi sta trasformando la giustizia in una specie di reality show e favorisce il sensazionalismo, non la chiarezza. Certo, i confini dello scandalo sembrano ampi, forse ampissimi e le conseguenze potrebbero essere devastanti. Lo scenario che va tratteggiandosi è inquietante nel far emergere la pochezza morale e la stupidità dei protagonisti di questa storiaccia, ma non possiamo dire di non esserci già passati e non aver superato simili bufere. Il problema, adesso, è la confusione che genera nomi ad minchiam e retroscena apocalittici e che, soprattutto, non consente di avere un’idea precisa delle reali conseguenze.