Io granata al Bentegodi, preso a pugni al gol del Toro

La lettera di un tifoso granta che racconta la spiacevole esperienza allo stadio durante Verona-Torino
Toro, che grinta! Recupera 2 volte a Verona

TORINO - Caro Direttore, Le scrivo per raccontarLe quanto accaduto a me e alla mia famiglia durante la partita Verona-Torino della scorsa domenica. In questi giorni è venuto a trovarci mio zio finlandese, fratello di mia madre, e per fargli un regalo abbiamo deciso di portarlo allo stadio, data la sua passione per il calcio e per la serie A in particolare.

Ci rechiamo dunque allo stadio io, mia madre, la mia ragazza e mio zio con biglietti comperati qualche giorno prima su internet. Il settore in cui ci accomodiamo è per lo più occupato da famiglie (bambini compresi) ed anziani. L'atmosfera ci risulta tutt'altro che pericolosa. Se non che, al gol del Toro (sì sono di fede granata), sia io che mia madre che la mia ragazza ci "permettiamo" di applaudire. Non passano due minuti che un signore si avvicina a me con intenzioni poco amichevoli chiedendomi se fossi "contento che ha segnato la tua squadra?”. Al mio tentennamento incalza con un "coglione sei contento?". Quando gli faccio notare la presenza della mia ragazza e di mia madre (ovviamente spaventata da quanto stava accadendo) decide di passare ai fatti, colpendomi con un destro sul viso. Nel frattempo una signora si è avvicinata alla mia ragazza consigliandole di andare "fuori dai coglioni, che avete già fatto abbastanza", a cosa si riferisse di preciso, per noi è ancora un mistero.

Al che decidiamo, sollecitati anche dalle minacce del signore di cui sopra, che è forse il caso di abbandonare i nostri posti e magari cercare un punto più tranquillo dello stadio da dove poter assistere alla partita. Ma è quì che succede la cosa davvero più triste e sconvolgente dell'intera faccenda. Mentre prendiamo la via dell'uscita di quel settore veniamo raggiunti da una pioggia di insulti e di oggetti tipo bicchieri, lattine e quant'altro. Vedo un bambino, no ha più di dieci anni, che affianco a suo padre mi urla altri insulti a neanche un metro sopra di me. Come se non bastasse vengo raggiunto da un secondo colpo all'occhio. Mentre tentiamo la fuga ci accorgiamo di essere inseguiti da almeno una decina di elementi, tra cui, manco a dirlo, il signore da cui tutto è cominciato. Per fortuna incrociamo un gruppo di steward i quali intervengono in nostro soccorso, evitandoci così guai peggiori. A questo punto arrivano degli infermieri a medicarmi e mi consigliano di andare in ospedale, dato che il colpo all'occhio mi aveva temporaneamente fatto perdere la vista.

Mi trasportano dunque in ospedale,mentre i miei famigliari vengono scortati da uno steward fino alla macchina, dato che avevamo visto alcuni soggetti, tra cui inutile dire chi ci fosse, appostarsi vicino ai cancelli. Beffa conclusiva della giornata, che si è conclusa dopo ben 5 ore in pronto soccorso, i 94,60 € di ticket sanitario. Le lascio immaginare cosa possa significare vivere una giornata del genere, con l'idea di fare un regalo ai proprio famigliari e ritrovarsi ad avere paura per l'incolumità degli stessi. Le lascio inoltre immaginare che idea si sarà fatto mio zio, che non conosceva questa realtà degli stadi italiani e che tornerà nel suo paese con la passione per il calcio italiano e per il nostro campionato sicuramente debilitata da questa vicenda.

Le ho scritto perché credo che andare allo stadio a sostenere i propri idoli sia, oltre che un ovvio diritto, anche una grande gioia, che non può essere e non deve essere ostaggio delle prepotenze di questi signori che inquinano lo sport più bello del mondo. Non mi dilungo oltre in giudizi che non spetta certo a me che scrivo dare, semmai a quanti leggeranno quanto ho scritto. La ringrazio per il tempo e l'attenzione che mi ha concesso Direttore.

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