Retegui e il Genoa d'America, ospite del club New York: "Il pesto sempre dietro"

L’ex rossoblù Salvarezza protagonista: "Gli ho regalato la sciarpa, è stato un incontro bellissimo. Spero Gila resti"

La nazionale azzurra ma soprattutto il Genoa si godono Mateo Retegui. L'attaccante italo argentino è stato il protagonista della tournée americana degli azzurri - con una doppietta al Venezuela - ed è stato celebrato anche dal Genoa Club New York. Le foto e i video di Retegui con la sciarpa del circolo dei tifosi americani del Grifone hanno fatto il giro del web. Per immortalare il bomber azzurro serviva una marcatura stretta: l'uomo giusto al momento giusto è stato Giacomo Salvarezza, da un paio d'anni consulente e professionista della "Barabino & Partners" a New York ma per tanti anni protagonista in maglia rossoblù come capitano della leva 98 del Genoa, con cui - dal 2007 al 2015 - ha fatto tutta la trafila del vivaio, dai Pulcini alla Primavera, come difensore centrale. Una bella carriera calcistica proseguita anche nel Suditrol e poi nei college americani, prima in South Carolina e poi a New York. Dove nel frattempo è iniziata la sua nuova vita.

Il racconto di Giacomo Salvarezza

"Io sono da sempre un tifosissimo genoano da gradinata, ho giocato tanti anni nel settore giovanile. Avevo il sogno di poter arrivare in A con la maglia rossoblù. Forse come si dice qui in Usa non ero good enough, a un certo punto devi capire quando smettere - racconta Giacomo Salvarezza dalla city - devo però dire grazie anche al calcio se sono arrivato qui. Naturalmente faccio parte del Genoa Club New York. Non potevamo perdere l'occasione di incrociare Retegui visto che era qui". Un incontro piacevole, quello con l'attaccante rossoblù. "La sera prima della partita con l'Ecuador c'era un incontro dei calciatori azzurri con un'associazione di italo americani, ma c'era troppa gente e non eravamo riusciti a fotografarlo con la nostra sciarpa - racconta Giacomo - poi però ci siamo sistemati nei posti dietro la panchina, la sera della partita, e Mateo ha capito subito tutto. E' stato molto simpatico. E' stato tra i pochi giocatori della nazionale a rimanere sotto la tribuna a fine partita. Gli ho regalato la sciarpa. Avrei anche voluto la sua maglietta della nazionale ma ci ha detto che non poteva regalarcela. Un bel giocatore, sono contento che sia nel Genoa". Ma quanto manca Genova e il Genoa dall'altra parte del mondo? "Tantissimo. Io sabato torno a Genova, il mio aereo atterra a mezzogiorno e alle 15 conto di essere in gradinata per la gara col Frosinone. Sono contento della nuova società, conosco gli americani. Si sono esposti sul fatto di tornare subito in A e hanno avuto ragione. Spero resti Gilardino, sarebbe un bel segnale. Il pesto? Quello lo porto sempre dietro con me in America. Ci mancherebbe".

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