Inter, Zhang fra Oaktree, cause e cessione: in ballo 600 milioni

Da una parte i 300 richiesti da China Construction Bank, dall'altra altrettanti di debito accumulato da Suning: all'orizzonte una vendita salvataggio
Inter, Zhang fra Oaktree, cause e cessione: in ballo 600 milioni© www.imagephotoagency.it

Si preannuncia una primavera caldissima per Steven Zhang tra - ovviamente - gli impegni della sua Inter in campo (fondamentale centrare la qualificazione alla Champions che verrà per non veder fortemente ridimensionati i piani societari), la causa promossa dalla China Construction Bank e le scadenze legate al prestito di Oaktree. La prima incombenza riguarda il debito da 300 milioni di dollari che il ramo asiatico della banca cinese chiede di onorare per vie legali. L’istituto ha aperto addirittura tre fronti: il più importante a Hong Kong, poi a Milano e quindi negli Stati Uniti. Il prossimo appuntamento è fissato per il 19 aprile presso il tribunale del capoluogo lombardo a cui seguiranno due udienza fissate a Hong Kong per il 24 aprile e il 10 maggio. Il contenzioso nasce dalla crisi che ha colpito Suning: China Construction Bank Asia e altri sette istituti cinesi accusano il presidente dell’Inter, in quanto presidente pure di Suning International (divisione internazionale di Suning Holdings Group) di inadempienza per complessivi 300 milioni di euro e, a Milano, hanno deciso di “aggredire” i redditi derivanti dall’incarico di presidente dell’Inter chiedendo che venga annullata la delibera presa dal consiglio di amministrazione nerazzurro in data 18 febbraio 2019 che stabilisce che Zhang non riceve compensi per l’incarico. Il ramo milanese della causa è soprattutto “mediatico” alla luce della portata delle cifre richieste rispetto a un eventuale stipendio da presidente di Zhang. Il fronte vero è quello a Hong Kong: in base alle leggi locali, il presidente rischierebbe anche tre mesi di carcere se - come rivelato dal sito Calcio e Finanza - la Corte accertasse, a seguito dell’esame svolto, che il debitore della sentenza ha nascosto dei beni al fine di evitare l’adempimento della sentenza o della passività oggetto della sentenza, in tutto o in parte, o ha volontariamente omesso di rispondere a qualsiasi domanda.

Inter, rifinanziamento difficile

L’altro fronte di preoccupazione - ed è quello che più interessa i tifosi dell’Inter - è quello legato alla scadenza del debito con Oaktree (interessi compresi dai 275 milioni iniziali siamo arrivati a sfiorare i 300 milioni) contratto per far fronte alle necessità di cassa del club. Come sottolineato dal Sole 24 Ore l’ipotesi di rifinanziamento è diventata più complicata vista l’attuale dinamica dei tassi di interesse e la difficoltà ad ottenere finanziamenti di questa portata, se non a costi molto elevati. Nel caso in cui Zhang tra tredici mesi non dovesse ripagare il debito, l’Inter finirebbe in mano a Oaktree che però non sarebbe intenzionata - a differenza di Elliott ai tempi con Yonghong Li - a gestire il club: piuttosto toccherebbe al fondo californiano trovare possibili acquirenti.

Il bond “spazzatura”

Interesse legittimato anche dal fatto che sempre Oaktree è tra i sottoscrittori del bond da 415 milioni emesso nel febbraio 2022, da Inter Media and Communications SpA. Un bond che oggi ha un rating B+, giudicato altamente speculativo e definito sui mercati finanziari “titolo spazzatura”: altamente penalizzante in tal senso secondo l’agenzia di rating Fitch il fallimento dell’operazione Digitalbits unito alla scadenza di diversi contratti di sponsorizzazione asiatica. A cambiare radicalmente lo scenario, una cessione entro giugno del club, magari a un fondo americano: secondo molti analisti l’ipotesi sarebbe tutt’altro che peregrina: staremo a vedere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...

Inter, i migliori video