Materazzi: "Odio la Juve, in Champions ero a Cardiff e Berlino"

L'ex difensore dell'Inter, ospite del podcast "Italian Football TV", ha parlato della rivalità con i bianconeri e non solo
Materazzi: "Odio la Juve, in Champions ero a Cardiff e Berlino"© www.imagephotoagency.it

Marco Materazzi torna a parlare di Juventus e non solo. L'ex difensore dell'Inter, che in carriera ha giocato moltissime sfide contro i bianconeri, è stato intervistato come ospite durante il podcast "Italian Football TV". Tra i vari argomenti trattati, uno dei primi è stato proprio la rivalità con la Vecchia Signora: "La rispetto ma sportivamente odio la Juventus. Io c'ero a Cardiff e a Berlino quando persero: il mio cuore batteva fortissimo, se avessero vinto sarebbe stato brutto". Poi il ricordo dell'Inter del triplete: "Quando arrivò Mourinho cambio la mentalità. Eravamo la miglior squadra d'Italia. Per vincere la Champions League devi essere fortunato, devi gestire i dettagli. Con Mourinho giocai sempre in Coppa Italia, lui credeva in me e lo sapevo: potevo lottare coi leoni perché ero in fiducia".

Materazzi, Zidane e i rigori nel 2006

Successivamente Materazzi ha ricordato la finale dei Mondiali vinti nel 2006 con l'Italia contro la Francia: "Con Zidane in campo non sarebbe cambiato niente. Cos'è successo con lui? Sapete cos'è il trash talking, ma il mio è stato niente: lui mi offrì la sua maglia, io gli dissi che preferivo sua sorella. In quel momento non sentii niente perché ero leggero, non me l'aspettavo: se fossi stato in tensione, avrei avuto problemi. Non me l'aspettavo, è stata una pazzia". Sulla lotteria dei rigori: "Quei 40 metri sono stati lunghissimi. Misi il pallone a terra e l'arbitro mi disse che era nella posizione sbagliata: tutto lo stadio fischiava, dietro la porta c'erano i francesi. Quando segnai dissi che non li sentivi. Non si può descrivere l'emozione".

Materazzi, l'Inter e il paragone con Bastoni

Poi, un commento sul momento dell'Inter: "Il Benfica non è facile, è in un buon momento e in Portogallo fanno calcio. La Champions è la Champions, ma io credo in San Siro, lì l'atmosfera è bellissima. L'Inter? Ha perso dieci partite, non è normale. Il problema secondo me è la regola diversa: oggi se segni fuori non vale doppio, per le italiane non è facile. Quando noi andiamo fuori, facciamo un gol e gestiamo, e non è facile". Infine, un paragone con Bastoni: "Mi ricorda me stesso. È bello, è interista. Ha un solo problema: non segna molto. Io in 35 partite facevo almeno 5 gol, altrimenti per me era una stagione negativa".

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