Oaktree dà tempo a Zhang: la condizione per tenersi l'Inter

Il 20 maggio andranno restituiti 385 milioni: senza garanzie, gli americani sono pronti a prendere il controllo del club
Oaktree dà tempo a Zhang: la condizione per tenersi l'Inter© /Ag. Aldo Liverani Sas

Più tempo a Zhang, ma soltanto a fronte della garanzia di trovare un socio oppure, ça va sans dire, un acquirente per l’Inter. A 53 giorni dal gong (20 maggio), Oaktree ha dato le carte a Suning. E - se non riceverà risposte adeguate da Nanchino - è pronto anche a escutere il pegno da Great Horizon, holding lussemburghese che ha il controllo del club, diventando proprietario dell’Inter, sulla falsariga di quanto fatto ai tempi da Elliott con Yonghong-Li.

Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, Oaktree sarebbe però disponibile a concedere margini di manovra a Zhang, a fronte di ulteriori garanzie e alla prospettiva concreta di individuare un nuovo investitore. Il rifinanziamento sarebbe, in questo modo, uno strumento per concedere più tempo alla controparte, mossa che ha come obiettivo quello di trovare un nuovo azionista, unica via ritenuta funzionale per uscire dall’impasse dopo che Suning ha affondato tutte le trattative, più o meno avanzate, per l’Inter in questi ultimi due anni.

Il piano private equity

Il fatto che a Londra il dossier legato all’Inter sia gestito dall’ufficio insolvenze di Oaktree e il prestito sia classificato come ad alto rischio, fotografa come per primo il private equity americano sia consapevole del fatto che difficilmente Suning restituirà i 385 milioni, interessi compresi, del prestito.

Nel contempo Oaktree (i cui uomini sono sempre in tribuna a San Siro ed erano presenti pure a Madrid), non può permettersi che Zhang peggiori i conti del club. Il primo comunque a saperlo è proprio il presidente: non a caso la campagna “rafforzamento” della squadra dovrà essere ancora una volta a impatto zero con le entrate compensate dalle uscite, mentre i rinnovi messi già in cantiere sono ancora in attesa del placet da parte del club.

Rosso di 40 milioni

Nonostante i buoni numeri della semestrale (chiusa con un utile di 22 milioni, in netto miglioramento rispetto ai 63 di passivo nel 2022/23), è infatti previsto un passivo da 40 milioni nel bilancio che verrà chiuso al 30 giugno. Risultato che confermerebbe come la strada imboccata sia quella giusta (nel 2023 il rosso era a 85 milioni, nel 2022 a 140), ma confermerebbe pure quanto sia problematico riuscire ad abbattere le perdite senza avere a disposizione nuovi strumenti in grado di aumentare i fatturati. In tal senso, anche nei ragionamenti di Oaktree è fondamentale portare a casa la partita per il nuovo stadio.

Alessandro Antonello, amministratore delegato per la parte Corporate del club, ha annunciato - in attesa che WeBuild partorisca entro giugno lo studio di fattibilità sulla ristrutturazione di San Siro - la volontà di ottenere una proroga sui terreni opzionati a Rozzano. Quanto sia importante, anche per attrarre investitori, la questione stadio, è dimostrata dai dati snocciolati da Antonello solo pochi giorni fa: «Il Barcellona incassa 176 milioni, il Tottenham 135 milioni mentre l’Inter arriva a malapena a 84 milioni nell’anno in cui ha raggiunto la finale di Champions League». Avere certezze sull’impianto di proprietà (Il Comune è disposto a cedere San Siro qualora arrivasse il sì dai club alla ristrutturazione) sarebbe il biglietto da visita migliore per attrarre investitori, anche perché - come sottolineato sempre da Antonello - «Oggi abbiamo solo il 3% di hospitality rispetto alla media degli stadi europei che è del 18%» e uno stadio in linea con quei numeri, oltre a moltiplicare i fatturati, rappresenta un asset fondamentale.

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