Sul futuro
"Io sono a disposizione dell'Inter finche l'Inter avrà voglia. Nel 2027 avrò 70 anni, forse sarà giusto passare il testimone. Ma mi sento giovane, mi sento adrenalinico, ho ancora voglia di regalare agli interisti qualcosa di importante. Come si migliora questa Inter? I miglioramenti ci sono sempre, ma anche all'interno dei giocatori stessi della rosa. Ci sono calciatori che hanno trovato poco spazio e che secondo me col tempo ne troveranno sempre di più. Noi dobbiamo perseguire il valore della sostenibilità, con un occhio agli aspetti sportivi e a quelli finanziari. Questo però tocca tutte le grandi società in Italia, la nostra forza è quella di avere coraggio. Quest'anno ne abbiamo cambiati 12 trovando le giuste sostituzioni, quindi avanti così", aggiunge Marotta.
Sullo Scudetto
"Lo Scudetto più bello? Non dico quello più sofferto, perché abbiamo fatto la lepre per tanto tempo. Ma è bello per lo straordinario traguardo della seconda stella che è coinciso. C'erano molte pressioni da gestire e lo abbiamo fatto, anche grazie alla risposta dei giocatori. Ce lo vogliamo godere. Ho sentito Zhang? Certo, era molto contento. 10° Scudetto personale tra Juve e Inter? Diciamo 9 e mezzo... Io sono andato via dalla Juventus a metà ottobre. Se nei conteggi considerate anche quello allora sono 10. Sono io il segreto? No, il calcio è caratterizzato da regole precise. Basta rispettarle, poi i risultati vengono", conclude Marotta.