Inzaghi firma e rilancia: l’obiettivo è aprire un ciclo all’Inter

L’allenatore firma fino al 2027 e rilancia: l’obiettivo è aprire un ciclo e dare continuità allo scudetto

MILANO - Primo, tenere tutti i big. Simone Inzaghi, nonostante sia sempre forte il pressing dalla Premier ("Dall’estero ho assistito a un bombardamento di diversi giorni, ma il suo pensiero resta l’Inter. È una società con persone serie e c’è un bel rapporto", ha rivelato papà Giancarlo a Tmw Radio), è pronto a legarsi all’Inter per un altro triennio (il rinnovo - non a caso - dovrebbe essere fino al 2027, allineando l’allenatore ai contratti già firmati da Marotta, Ausilio e Baccin).

"Il leader è Inzaghi"

Inzaghi, che avrà pure un robusto adeguamento di ingaggio, dopo aver portato in dote lo scudetto della stella è ancor più determinato a chiedere che - a differenza di quanto caduto l’anno scorso - venga preservata in toto l’ossatura della squadra. La volontà è quella di trae linfa dallo scudetto vinto per aprire un ciclo e, in tal senso, le promesse di Marotta a derby vinto, fanno ben sperare che l’allenatore venga ascoltato: "Abbiamo creato un modello, valorizzandolo", le parole dell’amministratore delegato.

"Il leader è Inzaghi, l’abbiamo sempre supportato standogli vicino anche nei momenti di difficoltàLa nostra forza è il fatto di avere uno zoccolo duro di italiani che infonde senso di appartenenza al gruppo. La difficoltà assoluta sarà riconfermarsi, dovremo ripartire con grandissima umiltà senza fare rivoluzioni. Ma dobbiamo mantenere pure un concetto di sostenibilità, dando un occhio all’aspetto bilancistico".

Una rosa da preservare

Nodale, nei pensieri dell’allenatore è quel "Senza fare rivoluzioni". Graditissimi - ça va sans dire - sarebbero i vari Gudmundsson, Buongiorno e Bento (oltre a Taremi e Zielinski), ma solo se gli sbarchi non dovessero essere preceduti da dolorissime partenze. In tal senso la novità più importante emersa ieri è il fatto che la trattativa per il rinnovo di Denzel Dumfries non sia più arenata in un punto morto: anche per volontà dell’interessato (il che è fondamentale), le parti hanno ripreso a parlarsi e i discorsi si intensificheranno ora che è stata chiusa la pratica scudetto.

Questo vuol dire che l’olandese - forse perché non sono arrivate le offerte che aspettava di ricevere - è disposto a fare un passo indietro rispetto alle richieste autunnali (5 milioni annui per rinnovare il contratto in scadenza nel giugno 2025: il doppio per il club in assenza di Decreto Crescita). La fisicità di Dumfries è molto apprezzata da Inzaghi che, finora, ha utilizzato Buchanan - preso per esserne l’erede - spesso e volentieri a sinistra.

Quasi superfluo sottolineare come per l’Inter sarebbe importante rinnovare con Dumfries.In primis perché non si vedrebbe costretta a cercare un altro giocatore sul mercato, poi - ovviamente - perché questo le darebbe più forza nel caso in cui dovessero arrivare offerte dopo l’Europeo.

Ausilio: "Non vogliamo fare una rosa molto grande"

Ausilio, sempre lunedì notte, ha “annunciato” un mercato con pochi fuochi d’artificio e quindi eventuali cessioni dovrebbero essere comunque motivate da offerte ritenute irrinunciabili: "Non vogliamo fare una rosa molto grande, il segreto di quest’anno è stato il fatto che Inzaghi ha dato spazio a tutti: questo lo fai se hai un gruppo che ha equilibrio, vuol dire avere il numero giusto e alternative in tutti i ruoli. Non ci aspetta una stagione in cui dovremo cambiare dodici giocatori, sarà solo una definizione della rosa".

Il budget - che verrà resto noto prossimamente - difficilmente si discosterà dallo zero, però c’è il rischio che l’Inter debba comunque vendere, magari giovani, prestiti al rientro ed esuberi, per garantire comunque liquidità in cassa. Per pensare a questo ci sarà tempo e modo: questi sono giorni di festa per il club e ieri il sindaco Beppe Sala ha annunciato che la squadra verrà invitata a Palazzo Marino per la consegna dell’Ambrogino d’Oro, massima onorificenza cittadina, per la seconda stella, come fatto un anno fa con l’Olimpia Milano di basket che di stelle ne ha già tre.

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