Occhio Inter, la Premier chiama Inzaghi: Chelsea e United stregati da Simone

Il tecnico, anche nei radar di Liverpool e Barcellona, ha un contratto da 5,5 milioni: le inglesi pronte a offrirne 8 a stagione. Marotta deve blindarlo per non perderlo

“L’Inzaghi job” ha stregato pure la Premier. Prima la finale di Champions giocata alla pari con il Manchester City (con tanto di complimenti da parte di Pep Guardiola, non male come biglietto da visita); quindi un campionato in cui l’Inter, oltre a esprimere un calcio di livello europeo, ha inanellato 21 vittorie su 25 partite giocate. In più, Simone Inzaghi ha dato prova di migliorare i giocatori che allena, il che per proprietà sempre più attente ai bilanci che trattano i calciatori come asset, è una qualità alquanto ricercata. Tanti buoni motivi che hanno convinto almeno due grandi di Premier, ovvero Manchester United e Chelsea, a prendere informazioni sull’allenatore dell’Inter.

Ancora un anno di contratto

Il quale a fine stagione avrà un solo anno di contratto con il club nerazzurro (a settembre ha rinnovato fino al 2025) e - altro fatto non esattamente secondario - ha uno stipendio da 5.5 milioni più bonus, facilmente attaccabile a quelle latitudini, tanto che si vocifera di proposte per l’interista che arriverebbero a 8-9 milioni. Ma c’è dell’altro, perché Inzaghi sarebbe entrato pure nel mazzo dei papabili anche a Liverpool e Barcellona. L’allenatore piace perché ha un’immagine fresca, nuova (l’Inter, in tal caso, viene vista come un trampolino di lancio) e per il suo aziendalismo.

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Perchè piace Inzaghi

In una fase storica dove i “Normal One” vengono preferiti a santoni strapagati rappresenta un giusto mix che può funzionare in contesti anche molto differenti tra loro, anche perché ormai la difesa a tre - un tempo tabù in Europa - è sdoganata un po’ dappertutto. E l’Inter, soprattutto negli ultimi mesi, ha mostrato come il 3-5-2 inzaghiano sia in continua evoluzione, con difensori centrali che impostano come mezze ali arrivando anche fino al limite dell’area avversaria ed esterni che diventano ali. Apprezzamenti, quelli arrivati dall’estero, che mostrano come lo status dell’allenatore sia radicalmente cambiato negli ultimi dieci mesi.

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Inzaghi e il record di Conte

Non è un segreto che Beppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, si era ormai convinto che Inzaghi fosse a fine corsa dopo la sconfitta casalinga con il Monza il 15 aprile scorso (era la 4ª nelle ultime 5 partite di campionato...). Tutti sanno poi cosa è accaduto dopo e oggi Inzaghi è centro di gravità di un’Inter che, se non il record di punti stabilito dalla Juve di Conte nel 2013/14 (102), può pensare a battere quello dell’Inter manciniana (97 nel 2006/07 che resta comunque la seconda performance di sempre). Dopo la vittoria di Lecce, Inzaghi ha reso omaggio ai suoi uomini sottolineando pure quanto sia oggi robusto il feeling con l’Inter: «Dietro a questi numeri c’è tanto lavoro: ho la fortuna di avere uno staff che lavora con me da più di dieci anni, ci conosciamo a memoria e la società alle nostre spalle cerca di fare andare le cose come vogliamo».

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Quale futuro per Inzaghi?

Parole che possono considerarsi come un punto di partenza verso un futuro in cui l’Inter dovrà anche pensare a costruire sulle fondamenta messe (un anno fa furono venduti 12 giocatori dopo Istanbul...) perché l’asticella - con la nuova Champions e il Mondiale per club - sarà sempre più alta. E poi c’è la questione contrattuale: difficile che Inzaghi possa accontentarsi di un rinnovo che non sia almeno fino al 2027 a cifre che riconoscano il suo nuovo status. Ed è altrettanto difficile pensare che Steven Zhang non ordini di blindare un allenatore che ha portato in cassa montagne di euro per il club. In caso contrario, beh certo Inzaghi non resterà disoccupato...

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“L’Inzaghi job” ha stregato pure la Premier. Prima la finale di Champions giocata alla pari con il Manchester City (con tanto di complimenti da parte di Pep Guardiola, non male come biglietto da visita); quindi un campionato in cui l’Inter, oltre a esprimere un calcio di livello europeo, ha inanellato 21 vittorie su 25 partite giocate. In più, Simone Inzaghi ha dato prova di migliorare i giocatori che allena, il che per proprietà sempre più attente ai bilanci che trattano i calciatori come asset, è una qualità alquanto ricercata. Tanti buoni motivi che hanno convinto almeno due grandi di Premier, ovvero Manchester United e Chelsea, a prendere informazioni sull’allenatore dell’Inter.

Ancora un anno di contratto

Il quale a fine stagione avrà un solo anno di contratto con il club nerazzurro (a settembre ha rinnovato fino al 2025) e - altro fatto non esattamente secondario - ha uno stipendio da 5.5 milioni più bonus, facilmente attaccabile a quelle latitudini, tanto che si vocifera di proposte per l’interista che arriverebbero a 8-9 milioni. Ma c’è dell’altro, perché Inzaghi sarebbe entrato pure nel mazzo dei papabili anche a Liverpool e Barcellona. L’allenatore piace perché ha un’immagine fresca, nuova (l’Inter, in tal caso, viene vista come un trampolino di lancio) e per il suo aziendalismo.

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