Lichtsteiner, il prof. Gaita: «Un mese per il recupero»

Parla il professore che ha operato il difensore bianconero: «L'intervento è durato meno di un'ora e il giocatore sta benissimo»
Lichtsteiner, il prof. Gaita: «Un mese per il recupero»© LaPresse

TORINO - «L'intervento è durato meno di un'ora e Lichtsteiner sta benissimo». E' il professor Fiorenzo Gaita, uno dei pionieri mondiali nel campo dell'ablazione che ha operato il difensore bianconero a rassicurare sulle sue condizioni e sui tempi di recupero: «In trenta giorni si ha la guarigione, poi andranno rifatti gli esami e, in caso di esito positivo, verrà ridata l'idoneità agonistica. Questi tempi sono dati dalle linee guida della Medicina dello Sport, naturalmente variano a seconda del tipo di aritmia e, nel caso di flutter, la regola è un mese per il recupero», spiega al sito ufficiale del club.

L'ARITMIA - Gaita entra poi nello specifico della patologia riscontrata allo svizzero: «Il flutter atriale è un'aritmia degli atrii, che, volendo fare un paragone con un'automobile per essere più comprensibili, sono i “serbatoi” del cuore. Questi hanno una specie di circuito elettrico che, in caso di flutter, fa salire i battiti al minuto dai normali 60, fino a 300. Ora, non tutti questi battiti arrivano al “motore”, perché madre natura ha messo un “filtro”, chiamato nodo atrioventricolare, che ne limita il passaggio alla metà o a un terzo, quindi a 75 o a 150. Accade però che in caso di stress o di notevole sforzo fisico, possa avvenire il passaggio di tutti gli impulsi: in questi casi, con 300 battiti al minuto, si può avvertire malessere e difficoltà respiratorie, proprio come accaduto al giocatore».

LA TERAPIA - Come risolvere il problema? Con l'intervento, perché «prendere medicine per tutta la vita non risolvono il problema, cercano solo di prevenirlo, per altro riuscendoci solo nel 60% dei casi», chiarisce. L'operazione a cui si è sottoposto Lichtsteiner consiste nella «ablazione trans catetere: si introduce un catetere dalla vena della gamba fino all'interno del cuore, si registra il circuito del flutter e si eroga quindi una piccola bruciatura dalla punta del catetere, come se fosse un piccolo elettro-bisturi. È un intervento ormai molto diffuso ed è la terapia di prima scelta per pazienti sportivi».

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