Juventus, Buffon: «Primo tempo indegno»

Il portiere bianconero: «Abbiamo sbagliato tutto nel primo tempo. Scudetto? Pensiamo al tredicesimo posto»

ROMA - «E' chiaro che dopo una sconfitta in un periodo in cui stavamo ripartendo questa battuta d'arresto non ci voleva». E' amareggiato Gigi Buffon al termine della sfida persa dalla sua Juve contro il Sassuolo. «Non ero arrabbiato con l'arbitro, ho parlato in maniera ferma accettando rispettosamente ogni decisione. Non mi è piaciuto affatto il nostro primo tempo.

Se fossimo una squadra di provincia tornerei soddisfatto dalla gara fatta in dieci contro undici ma conoscendo gli obiettivi della Juve torno a casa amareggiato. Vendute troppe colonne in estate? Il discorso del cambiamento poteva reggere fino a quattro domeniche fa, non ora. Abbiamo una rosa di 22-23 elementi molto validi ma se nel primo tempo perdi tutti i duelli e gli scontri di testa allora non puoi sperare di andare avanti.
Scudetto? Siamo quattordicesimi in classifica, pensiamo a raggiungere il tredicesimo posto...», ha concluso Buffon.

«PRIMO TEMPO INDEGNO» - «La Juve deve cominciare a mostrare segnali di consapevolezza guardando la classifica. Un approccio nel primo tempo indegno come quello di oggi è da evitare. Sono sgomento, da capitano di questa squadra. Essere sovrastati così dagli avversari fa male all'animo». Un Gigi Buffon molto critico ha commentato a Sky così il ko in casa del Sassuolo. «È un'autoaccusa che mi rivolgo, dobbiamo tornare con i piedi per terra - ha continuato il portiere della nazionale - Con la maglia della Juventus, se non si ha voglia di lottare e sudare, si rischiano figure peggiori che con qualunque altra maglia». «Oggi, in una partita importantissima, abbiamo giocato un primo tempo indecoroso, non abbiamo vinto un contrasto aereo né a terra: 45 minuti senza intensità emotiva, senza mordente. Dobbiamo migliorare anche nel senso di responsabilità. Credo - ha detto ancora Buffon - che dovremo incominciare a protestare un pò meno con gli arbitri ed essere più umili con noi stessi. Gli arbitri sbagliano sempre in buona fede, un fischio sbagliato non può diventare un alibi, questo è nella natura dei perdenti ed alla Juve non sono abituato ad avere questa mentalità. A 38 anni non ho voglia di fare certe figure, e come me molti miei compagni. Allora dobbiamo dimostrarlo sul campo». 

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