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TORINO - Un po’ gioca, un po’ no: probabilmente anche lui comincia a non capirci più niente. E non è il solo. Che stia pensando di tornare a Madrid se non verrà impiegato con più continuità? L’unica certezza è che in questo momento il mondo bianconero è in stato confusionale. E’ vero che non si può sempre vincere ma è altrettanto vero che non si può sempre perdere: quattro, infatti, le sconfitte bianconere sino ad oggi, l’ultima mortificante di Reggio Emilia contro il Sassuolo dove la squadra ha tirato in porta due volte senza mai costruire un’occasione gol. E in avanti, come del resto negli altri reparti, si alternano un po’ tutti senza arrivare a niente di concreto. Insomma, la Juve non c’è più e domani c’è il derby.
SCATTO MORATA - Domani sera, allora, Massimiliano Allegri si affiderà a lui per tornare alla vittoria e salvare la panchina. Per il prestigio cittadino e per la classifica. Per non perdere le ultime possibilità di risalire e avvicinare (si fa per dire ma visto che mancano ancora tante partite bisogna crederci) la classifica. Lo spagnolo sino ad oggi, soprattutto in Champions, ha fatto bene. In tutto undici presenze e tre reti. Al di sotto, molto al di sotto, delle sue possibilità. Contro i granata l’ex galattico si riprenderà il posto perchè in questo momento c’è bisogno di lui, della sua intraprendenza, soprattutto dei suoi gol tipo quello di Manchester dove ha regalato il successo ai compagni con una prodezza da grande campione. Lui, dunque, ci sarà. Con chi non si sa ancora. Probabilmente con Mandzukic visto che a Reggio Emilia Dybala non ha brillato. Neppure il croato a dire il vero ma resta comunque l’unico attaccante in grado di fare a sportellate. A meno che Allegri non decida di dare una possibilità a Zaza, anche lui potente fisicamente.