Juve, Allegri: «Vincere la Champions? L'obiettivo finale è sempre quello, ma ora è presto»

Il tecnico dei bianconeri: «Questa competizione fa storia a sé, perché devi trovarti a marzo nella forma giusta e con tutti i giocatori al massimo delle condizioni mentali»
Juve, Allegri: «Vincere la Champions? L'obiettivo finale è sempre quello, ma ora è presto»© LaPresse

MOENCHENGLADBACH (GERMANIA) - Massimiliano Allegri parla alla vigilia della sfida contro il Borussia. Il tecnico dei bianconeri fa il punto sulla squadra dopo l'importante successo contro il Torino. Ecco le sue parole in conferenza stampa.

Invidia la leggerezza dell’allenatore del Moenchengladbach che ha condotto una conferenza divertita e allegra?
«Diciamo che in questo momento il Borussia ha vinto 6 partite in campionato, una di coppa e pareggiato con noi... Noi in Italia non abbiamo ancora vinto due partite di seguito... E adesso abbiamo una partita fondamentale per il passaggio del turno».

Può essere l’anno giusto per la Champions League, considerando che le grandi non sembrano imbattibili come quelle dell’anno scorso?
«L’obiettivo finale è sempre quello massimo, ma la Champions fa storia a sé, perché devi trovarti a marzo nella forma giusta e con tutti i giocatori al massimo delle condizioni mentali. Ora è difficile prevedere cosa succederà a marzo: ora non abbiamo ancora vinto due partite di seguito in campionato, quindi stiamo calmi e cerchiamo di qualificarci agli ottavi, poi vedremo».

Visto che ha cambiato tanti moduli e assetti: qual è quello giusto per la Champions?
«Ormai quest’anno va di moda dire che cambiare i moduli non va bene... Il problema è che non è una questione di moduli, ma di approccio alle partite. Il calcio è semplice, devi giocare bene, sbagliare poco e vinci le partite. In realtà abbiamo sempre cambiato poco, più che altro sono cambiate le caratteristiche dei giocatori che di volta in volta sono scesi in campo».

Si è capito che la fusione tra le due Juventus, quella dei vecchi e quella dei nuovi, non è ancora avvenuta: è vicina?
«Dobbiamo trovare una continuità di risultati... All’inizio poteva sembrare tutto semplice, ma non poteva essere così. Quando ne cambi dieci non puoi avere omogeneità, hai gruppo vecchio e un nuovo e bisogna trovare un’alchimia. Ora che siamo finalmente tutti insieme e da dieci giorni lavoriamo insieme si vedono i primi risultati. Abbiamo pagato all’inizio... anche un po’ di sfortuna, penso ai gol presi al primo tiro in porta. E’ tre mesi che siamo insieme e adesso dobbiamo dare continuità ai risultati e quando non riesci a fare una bella partita sotto il profilo tecnico, devi sopperire con l’aspetto caratteriale, come è accaduto domenica nel derby».

Torna in Germania dopo la finale di Champions: a Berlino a Moenchengladbach: cosa è cambiato in lei e nella squadra?
«Quello che abbiamo fatto l’anno scorsa fa parte della storia della Juventus. Quest’anno si ricomincia da zero per centrare gli stessi obiettivi. La Champions è una competizione affascinante che dà visibilità mondiale e quindi devi sempre dare il massimo, anche perché al contrario del campionato non hai molti margini per recuperare».

Ci dici la formazione?
«Mi meravigliavo che non me l’aveste chiesto... Hernanes? Può giocare, ma non mi chiedete altro. Non posso dirvi, potrei farvi sbagliare perché ho ancora qualche dubbio. Lichtsteiner? Potrebbe essere in panchina... O magari giocherà!».

Il tecnico del Borussia ha detto di avere buone possibilità di vincere se applicheranno un certo tipo di gioco. Quale secondo te?
«Visto tante volte. Conosciamo le caratteristiche dei giocatori... Poi se domani cambia il modo di giocare non so. Ma d’altra parte il tecnico del Borussia non sa come cambieremo noi. L’importante è che noi giochiamo molto bene sotto l’aspetto tecnico e non concedere nulla alle loro ripartenze».

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