Juventus, Chiellini: «Pjanic fa magie, nessun rimpianto per Pogba»

Il difensore bianconero: «Ritroveremo la concentrazione giusta per la Fiorentina»
Juventus, Chiellini: «Pjanic fa magie, nessun rimpianto per Pogba»© LaPresse

TORINO - Giorgio Chiellini ha compiuto ieri 32 anni e quella che sta per iniziare è la dodicesima stagione in maglia bianconera. Da senatore juventino cerca di spiegare perché la squadra subisce sempre gol nelle amichevoli estive («Questione di disattenzione») e assicura che, tra una settimana, il gruppo ritroverà la consueta cattiveria, pronto a calarsi nel nuovo campionato, concentrato sulla sfida alla Fiorentina e sugli obiettivi da centrare.

> Giorgio Chiellini, a che punto è la Juventus?

«Siamo ancora work in progress. Lo ha detto anche il mister, lo sapevano, ci sono particolari che sicuramente bisogna migliorare, ne siamo consapevole, sappiamo che manca poco e quindi bi sognerà tirar fuori qualcosa di più da lunedì mattina (oggi, ndr), ogni giorno cominciare a pensare a questi dettagli che poi fanno la differenza. Ci siamo allenati bene, abbiamo privilegiato l’aspetto fisico, del possesso palla, di provare varie situazioni, adesso bisogna pensare anche alla concretezza e alla solidità».

> Questione di attenzione?

«Beh, sì, i dettagli fanno parte dell’attenzione. Non dovrebbe essere così, però realisticamente siamo un gruppo che ha iniziato tardi. Metà squadra ha cominciato prima, adesso stiamo rientrando un po’ tutti e dobbiamo riprendere confidenza con questa concentrazione. Sono piccoli dettagli, adesso tempo non ne abbiamo più, abbiamo un inizio di campionato molto difficile che ci deve stimolare ancora di più per fare bene».

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> Che sensazioni ha rispetto all’anno scorso?

«C’è grande entusiamo, grande voglia di fare bene, di migliorare, di diventare una grande squadra, partita dopo partita. Come ha detto Allegri a voi e noi, non sono i ruoli, i passaggi o i dribbling che abbiamo bisogno di provare, ma dobbiamo ritrovare quella attenzione, quella concentrazione, quella voglia di sacrificarsi e di aiutare il compagno, sono cose che non te le trovi per caso quando fischia l’arbitro ma che devi allenare e stimolare. E sicuramente da lunedì (oggi, ndr) servirà pensarci sempre un minuto in più per arrivare sabato allo Stadium con l’entusiasmo che hanno portato questi grandi acquisti, ma anche con la concentrazione giusta e la cattiveria che hanno permesso di arrivare a questi grandi risultati».

> Com’è allenarsi con Higuain?

«Il livello medio di squadra si è alzato tantissimo, inutile negarlo. Quando siamo tutti a disposizione è un piacere allenarsi e diamo anche più intensità in allenamento che in partita come è successo con l’Espanyol. Poi le partite sono diverse, incontri squadre che chiudono gli spazi».

> Anche l’anno scorso avete presto parecchi gol in precampionato: qual è la differenza?

«Rispetto all’anno scorso abbiamo cambiato meno. Un’estate fa erano andate via tante icone di una certa età e di un certo spessore e sono arrivati tanti giovani che hanno avuto bisogno di tempo per entrare in sintonia. I rapporti bisogna crearli con il tempo. Quest’anno invece sono arrivati giocatori di spessore e maturità diversa, in più abbiamo immagazzinato l’esperienza dell’anno scorso che ci deve fare ricordare quello che non abbiamo fatto. Noi eravamo convinti di dare il 100 per cento, in realtà non era così. Siamo partiti da 15 giorni, dobbiamo ancora carburare, non abbiamo fatto ancora una partita con l’11 che debutterà probabilmente in campionato. Però la nostra esperienza sia nella Juve sia a livello internazionale ci deve spingere a dare qualcosa di più».

> C’è il rischio di dare tutto per scontato o ci pensa Allegri a far stare la squadra con i piedi per terra?

«Non c’è questo pericoloso perché siamo tutti molto esperti, conosciamo la difficoltà di questo campionato. Però per raggiungere i risultati bisogna dare qualcosa in più di quello che abbiamo dato finora».

> La strada maestra è sempre la linea a tre oppure una difesa a quattro?

«Possiamo cambiare a seconda dei giocatori che stanno meglio e che sono a disposizione».

> L’anno scorso lei aveva detto che i gol di Vidal li avrebbe aspettati da Pogba, adesso che il Polpo è andato via chi sarà la sorpresa del centrocampo?

«Abbiamo alzato la qualità con Pjanic, sia in azione sia da fermo può darci gol e assist, abbiamo alzato ancora di più la qualità davanti con un giocatore come Higuain. Ci sono stati grandi acquisti e alla fine se n’è andato soltanto Pogba perché più o meno sapevamo che Morata e Cuadrado non sarebbero rimasti. Siamo consapevoli che la qualità media si è alzata tantissimo, con calma ed equilibrio, le due caratteristiche che ci hanno sempre contraddistinto, bisogna fare qualcosa in più. Senza pensare che sia tutto facile, ma senza allarmismi o nervosismi inutili in questo periodo».

> Si parla sempre di qualità: è aumentato il gap rispetto alle vostre avversarie?

«Con tutto rispetto, penso soltanto alla Juventus. Alla fine l’Inter ha una rosa di prim’ordine, non può non puntare a Champions e scudetto con questa squadra, il Napoli ha perso il Pipita, ma ha un gruppo solido e una filosofia di gioco che può fare bene, la Roma con Spalletti ha fatto tantissimi punti. Non è vero che c’è il gap con le altre, ma ovviamente tutto dipendera da noi».

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