Juventus | Allegri e Bonucci, amarsi mai. Ma è tempo di pace armata

Tra i due non è scoccata la scintilla, con il difensore da sempre poco propenso alle mediazioni. E Guardiola osserva...
Juventus | Allegri e Bonucci, amarsi mai. Ma è tempo di pace armata© ANSA

Per chi non l'avesse capito, il rapporto fra Leonardo Bonucci e Massimiliano Allegri è tutt'altro che idilliaco. Anzi si può dire che sia piuttosto ruvido. Non c'è una ragione particolare dello scarso feeling o un caso scatenante, ma soprattutto non c'è neppure motivo di scandalizzarsene troppo. Avere un rapporto di stima e simpatia con il proprio capo è cosa buona e giusta, ma non indispensabile al funzionamento di un gruppo di lavoro e soprattutto piuttosto rara. A questo si aggiunga una spiccata (e pubblicamente nota) veemenza del carattere di Bonucci, poco incline alle ipocrisie da compromesso, e la tendenza a esprimere in modo diretto i suoi pensieri, giusti o sbagliati che siano. Così si completa il quadro nel quale incorniciare lo “scazzo” fra il difensore e l'allenatore che ha incendiato gli ultimi cinque giorni della Juventus. Per altro non è la prima volta che Bonucci si scontra con il proprio tecnico: era capitato anche con Antonio Conte, ma il rapporto fra i due era diverso e la soluzione dei diverbi (mai avvenuti in pubblico) è sempre stata meno appariscente.

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Cosa succede ora?
E adesso cosa succederà? Bonucci chiederà di essere ceduto? Ha già Whatsapp intasato dai messaggi di Guardiola (la cui difesa ieri sera era un film horror)? Difficile dirlo adesso, soprattutto perché Bonucci ha scelto la via del silenzio: ieri pomeriggio, mentre la squadra esaminava il campo, era cupo e meditabondo con la musica nelle orecchie. Impossibile sapere a cosa pensasse, tuttavia è assodato che da parte sua ci siano una sostanziale consapevolezza (e pentimento) dell'errore commesso, ma pure una certa quale amarezza per la durezza della punizione. In sostanza: passi per la multa, ma la tribuna è troppo. Detto ciò, Bonucci è tipo abituato a rinforzarsi nelle difficoltà e non si accettano scommesse sul fatto che ne uscirà certamente più carico per il finale di stagione. E poi si vedrà.

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Chi se ne va?
Non è un mistero che il destino bianconero di Massimiliano Allegri sia tutt'altro che certo. Le tentazioni di cercare altri stimoli (magari in Premier, magari all'Arsenal) sono molto forti e forse proprio questa incertezza potrebbe aver fatto sobbollire lo spogliatoio negli ultimi tempi, anche se il tecnico e la squadra non hanno mai lesinato una sola goccia di sudore per raggiungere i traguardi che si sono prefissati. Ma al di là degli ultimi tre mesi dell'annata, durante i quali i due litiganti seppelliranno ogni diverbio in nome del sesto scudetto consecutivo e della Champions, è comunque più probabile che sia Allegri a lasciare la Juventus piuttosto che Bonucci, fresco firmatario di un sontuoso contratto che lo lega al club bianconero fino al 2021. Ma provare a scrutare il futuro è un azzardo. Bisogna, per esempio, capire che fine farà a giugno l'amarezza che umanamente frullava nella testa di Bonucci ieri. E in fondo è anche in questa incertezza che va letta la dura decisione della società: nessuno si distragga, nessuno perda la concentrazione per gli obiettivi, poi in estate verranno prese le decisioni. Ma un conto è farlo dopo aver vinto, un altro dopo aver fallito.

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Per chi non l'avesse capito, il rapporto fra Leonardo Bonucci e Massimiliano Allegri è tutt'altro che idilliaco. Anzi si può dire che sia piuttosto ruvido. Non c'è una ragione particolare dello scarso feeling o un caso scatenante, ma soprattutto non c'è neppure motivo di scandalizzarsene troppo. Avere un rapporto di stima e simpatia con il proprio capo è cosa buona e giusta, ma non indispensabile al funzionamento di un gruppo di lavoro e soprattutto piuttosto rara. A questo si aggiunga una spiccata (e pubblicamente nota) veemenza del carattere di Bonucci, poco incline alle ipocrisie da compromesso, e la tendenza a esprimere in modo diretto i suoi pensieri, giusti o sbagliati che siano. Così si completa il quadro nel quale incorniciare lo “scazzo” fra il difensore e l'allenatore che ha incendiato gli ultimi cinque giorni della Juventus. Per altro non è la prima volta che Bonucci si scontra con il proprio tecnico: era capitato anche con Antonio Conte, ma il rapporto fra i due era diverso e la soluzione dei diverbi (mai avvenuti in pubblico) è sempre stata meno appariscente.

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