RIVOLUZIONE PER IL FUTURO? - «Che posizione avrei io in una rivoluzione per il futuro? Beh, quella dell’allenatore visto che è questo quello che so fare… Comunque da quando sono arrivato, la Juventus ha cambiato nove titolari. In rosa ci sono dieci giocatori dal ’90 al ’97. Tutti gli anni la società ha messo in gruppo giocatori giovani. Dunque non è che l’anno prossimo dovremo fare un rinnovamento: la società ha già lavorato in maniera straordinaria. Detto questo, ora pensiamo al finale della stagione. Ci sono campionato e coppa Italia da concludere al meglio, poi in Champions siamo dei leoni feriti ma possiamo ancora mordere. Alla fine valuteremo con la società quali sono i giocatori da prendere o no». E ancora, domanda: ma lei è convinto del suo futuro o dipenderà dai risultati e c’è il rischio di profonde riflessioni come dopo Cardiff? «Ma in realtà non è questione di Cardiff o risultati. Ogni anno io mi chiedo: ho ancora stimoli? Ma è normale. Comunque ribadisco che qui sto bene e che però ora non penso al futuro, ma al presente».