Juve, Vlahovic e la stretta del gol. Un abbraccio per ripartire

Dopo la brutta prova con il Milan, quando è uscito per Kean, Allegri lo ha rincuorato per trasmettergli fiducia. Per riuscire a segnare deve stare sereno

HAIFA - Dusan Vlahovic ricomincia da un abbraccio e da una bottiglietta scagliata, tracimante più di rabbia che d’acqua. Scagliata contro le panchine di San Siro, dopo il cambio "subito" al 35’ st di Milan-Juventus. Il tecnico Massimiliano Allegri aveva confabulato un po’ con il suo vice Marco Landucci oscillando tra Dusan e Milik, salvo poi optare per inserire Moise Kean al posto dell’ex viola. Vlahovic era uscito suo malgrado, ma infastidito più da se stesso che dalla scelta di Allegri (che aveva abbracciato, appunto). Rimuginava ferito e incredulo, ancora, su quell’assist offerto a Brahim Diaz e valso il definitivo 2-0 rossonero. Ciao speranze di rimonta (che, per la carità, di concreto avevano pochino); addio serenità; addio possibilità di proseguire la serie positiva. Sì, è chiaro, si sentiva in colpa più che defraudato, Vlahovic.

Juve, il momento di Vlahovic

E pensare che era in un ottimo momento e sembrava che il famoso beccuccio del ketchup si fosse stappato: presente, no?, i gol che non arrivano per un po’ e poi invece tutti insieme. Ebbene, Vlahovic prima del pasticciaccio contro il Milan era andato a segno contro il Bologna, il 2 ottobre, e appunto contro il Maccabi Haifa, a Torino, mercoledì 5 ottobre. Per tutto settembre, invece, aveva fatto… percorso netto: zero marcature e morale sotto i tacchetti. Rimuginando sulla rete realizzata contro lo Spezia a fine agosto. Rimuginando parecchio, nello specifico. Pure troppo, come d’abitudine…
Se c’è un tormentone che ha accompagnato l’esperienza bianconera di Dusan, beh, è proprio quello legato alla sua (poca) capacità di gestire i momenti difficili. Le partite o i periodi all’asciutto di reti. L’ha detto Leonardo Bonucci, ad esempio, ad inizio stagione: "Dusan ha capacità enormi ma deve imparare a gestire le emozioni, deve giocare con meno frenesia se vuole migliorare ancora". E Massimiliano Allegri ha poi ribadito più volte: "E’ giovane, ha poca esperienza e pretende molto da se stesso. Deve rimanere sereno, io parlo molto con lui. Deve trovare equilibrio e crescere. A volte sbaglia proprio per la troppa frenesia". Il tecnico si era anche spinto ai paragoni con il nuovo collega di reparto: "Milik ha una pulizia di gioco diversa, ha anche più esperienza. Ci tornerà utile. Vlahovic deve essere più tranquillo e migliorare nel controllo e nel giocare. Lui è un goleador, queste qualità gli rimangono: deve migliorare nel resto".

Juve, Vlahovic cerca il riscatto contro il Maccabi

In questa occasione, però, la spunterà Vlahovic. In quel pensa e ripensa di San Siro, di fatto, togliendo anzitempo l’attaccante serbo, Allegri ha fatto un passo avanti verso la formazione da schierare ad Haifa. Vlahovic ha risparmiato minuti in vista della Champions, mentre Milik ne risparmierà un po’ questa sera. L’ha ammesso lo stesso Allegri, in barba alla pretattica: "Ora è difficile, per le caratteristiche dei giocatori, Milik ha giocato tante gare, devo gestirlo dal punto di vista fisico. E’ importante non solo chi gioca ma soprattutto chi entra".
L’occasione è propizia, dunque. Per provare ad esser decisivi in una partita che può esser decisiva. Il rapporto di Vlahovic con la Champions era iniziato in maniera clamorosa, fulminante… Con un gol siglato al debutto, contro il Villarreal, dopo appena 33 secondi. Poi, però, dei gran dispiaceri. Anche per lui, è ora di svoltare. Come per la Juve.

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