Juventus, scandalo intercettazioni: illeciti no, gossip tanto

Le grandi “rivelazioni” spiando dalla serratura: non hanno nessun tipo di rilievo per giustizia penale e sportiva

E infine eccole le intercettazioni irrilevanti dell’inchiesta Prisma! Non hanno nessun tipo di rilievo, appunto, per le giustizie (penale e sportiva), ma in compenso permettono di spiare dal buco della serratura la vita delle persone intercettate e dell’azienda per la quale lavorano. Le pubblica il Corriere della Sera e sono pettegolezzi che ci permettono di scoprire i segreti della Juventus di un paio di anni fa. Rivelazioni abbastanza sconvolgenti come quella in cui il presidente Andrea Agnelli scopre che negli ultimi dodici anni molti degli acquisti conclusi negli ultimi giorni di mercato sono stati dei discreti pacchi, in virtù dei quali il club avrebbe buttato «nel cesso 60 milioni» (ma dai? Eravamo convinti che Bendtner e Anelka fossero fiori all’occhiello per la dirigenza che li aveva presi). Oppure conversazioni incredibili nelle quali si scopre che i giocatori della Juventus sono strapagati (insospettabile, eh?), come spiega Cherubini a Bertola: «Avevamo fuori dalla lista giocatori che costavano 10 milioni lordi», ottenendo come risposta: «Il nostro peggior giocatore guadagna come il migliore dell’Atalanta, se compravamo un cane gli davamo 3 milioni e mezzo». O ancora riflessioni geniali come quella in cui lo stesso Cherubini afferma come, «invece di prendere Higuain a 90 milioni», sarebbe stato meglio, all’epoca, prendere «Gabriel Jesus a 10 per poi farlo diventare uno da 90» (guarda un po’, a pensarci meglio...).

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Le intercettazioni sulla Juve

Interessante poi il pensiero di Maurizio Arrivabene sull’Under 23 («Un carrozzone costruito perché non sapevamo dove mettere i giocatori»), interessante perché a due anni di distanza, la proprietà ha spiegato che l’Under 23 (ora Next Gen) è il serbatoio da cui attingerà la Juventus del futuro per completare le rose. E ancora c’è un’aspra critica di Bertola e Arrivabene sui tre «quarantenni» scelti da Andrea per guidare la Juventus nel dopo-Marotta, ovvero Paratici, Re e Ricci: «Andrea ammette gli errori a parole, ma nei fatti pochissimo, cioè non dice che su tre ne ho sbagliati 3». Per la cronaca, tutti e tre hanno lasciato la Juventus prima delle dimissioni di Andrea (insomma, alla fine se ne era accorto). Una delle più inquietanti scoperte che ci fa fare Cherubini è che «l’entourage di Chiesa pensa ai soldi», quando di solito invece l’entourage di un giocatore ragiona con le logiche di una onlus. E infine si viene a sapere che John Elkann e Andrea Agnelli nel settembre del 2021 avevano parlato di Alessandro Del Piero e di un suo possibile rientro nel club. Per la cronaca, verso la fine di quella stagione, nell’aprile del 2022, Del Piero faceva un trionfale ritorno allo Stadium durante Juventus-Bologna, che sembrava essere un preludio alla reunion. Poi è successo di tutto e, per ora, non se parla. Per ora; in un futuro non lontanissimo, chissà. Certo, dovesse diventare un dirigente bianconero, dovrà stare attento a quello che dice al telefono.

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E infine eccole le intercettazioni irrilevanti dell’inchiesta Prisma! Non hanno nessun tipo di rilievo, appunto, per le giustizie (penale e sportiva), ma in compenso permettono di spiare dal buco della serratura la vita delle persone intercettate e dell’azienda per la quale lavorano. Le pubblica il Corriere della Sera e sono pettegolezzi che ci permettono di scoprire i segreti della Juventus di un paio di anni fa. Rivelazioni abbastanza sconvolgenti come quella in cui il presidente Andrea Agnelli scopre che negli ultimi dodici anni molti degli acquisti conclusi negli ultimi giorni di mercato sono stati dei discreti pacchi, in virtù dei quali il club avrebbe buttato «nel cesso 60 milioni» (ma dai? Eravamo convinti che Bendtner e Anelka fossero fiori all’occhiello per la dirigenza che li aveva presi). Oppure conversazioni incredibili nelle quali si scopre che i giocatori della Juventus sono strapagati (insospettabile, eh?), come spiega Cherubini a Bertola: «Avevamo fuori dalla lista giocatori che costavano 10 milioni lordi», ottenendo come risposta: «Il nostro peggior giocatore guadagna come il migliore dell’Atalanta, se compravamo un cane gli davamo 3 milioni e mezzo». O ancora riflessioni geniali come quella in cui lo stesso Cherubini afferma come, «invece di prendere Higuain a 90 milioni», sarebbe stato meglio, all’epoca, prendere «Gabriel Jesus a 10 per poi farlo diventare uno da 90» (guarda un po’, a pensarci meglio...).

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