Spinazzola e la Juve, più di un ex: l'eroe di Viareggio, il test con Quagliarella e la Champions

L'esterno della Roma è pronto ad affrontare i bianconeri all'Olimpico: dalla Primavera all'Europeo da protagonista
Spinazzola e la Juve, più di un ex: l'eroe di Viareggio, il test con Quagliarella e la Champions© Getty Images

Si accendono le luci e ripercorri la tua vita in meno di un minuto. Sogni realizzati e vecchi amori mai scordati. Spinazzola ha già vissuto questa sensazione e all'Olimpico contro la Juventus rivivrà nuovamente i suoi ricordi. Con il bianconero è cresciuto, si è formato, per poi prendere la strada verso la Capitale. Gioie e dolori gli hanno reso il cammino un po' più complicato, ma le vite banali sono anche quelle che vengono dimenticate. 

La Juve Primavera, la partita con Quagliarella e il Torneo di Viareggio

Il compito di un settore giovanile è di creare il talento. La Juventus in questi ultimi anni ci sta riuscendo, ma è qualcosa che si porta dietro da tempo, anche prima dei nove scudetti. Era il 2012 e un giovane Spinazzola faceva l'ala offensiva, segnava e realizzava tanti assist. Era un nome ricorrente nello spogliatoio. Se ne parlava bene. A dare maggiore eco alle sue prestazioni ci pensò Quagliarella. Come? L'attaccante veniva dal brutto infortunio al legamento crociato subito nel gennaio precedente contro il Parma. Conte prima di rimetterlo in corsa con la prima squadra, decise di mandarlo a fare dei test con la Primavera. Il bomber bianconero prese parte ad una partita di campionato contro il Grosseto, vinta 11-1, in cui segnò una doppietta. Ma a catturare l'attenzione dei tifosi fu anche quel giovane Spinazzola, che realizzò due assist e fece tante belle giocate. Una stagione perfetta che terminò con la vittoria del Torneo di Viareggio in finale proprio contro la Roma. E il terzino fu premiato come miglior giocatore della competizione.

L'idolo Zambrotta, il cambio ruolo e l'esplosione all'Atalanta

Il primo a cambiare il ruolo di Spinazzola è stato Bisoli. L'allenatore, allora al Perugia, decise di arretrare il suo raggio di azione. Scelta azzeccatissima per la sua carriera. La sua evoluzione ricorda molto quella di Zambrotta (ed ecco che ritorna sempre la Juventus), che è uno dei suoi punti di riferimento. Le sue prestazioni hanno colpito molto gli osservatori dell'Atalanta, sempre puntuali quando si tratta di talento. Ed è proprio con la Dea che si è formato come calciatore moderno: veloce, forte nell'uno contro uno e nel dribbling. Gasperini gli ha dato subito fiducia. E poi il resto della storia ce lo ricordiamo molto bene. Stagione indimenticabile terminata con il quarto posto e tanti apprezzamenti da Torino. Dopo qualche anno ha coronato il suo sogno. Nel 2018 la Juventus ha deciso di tenerlo in rosa. L'inizio di certo non è stato dei migliori, con l'esterno ai box per infortunio. Allegri lo ha aspettato e il 12 marzo 2019 lo ha fatto esordire in Champions contro l'Atletico Madrid. Ancora oggi quella è ricordata come la sua partita-copertina. 

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L'Europeo da protagonista e l'infortunio

Quando cresci con una maglia sul petto, difficilmente la dimentichi. Spinazzola ha sempre parlato bene della Juventus, anche dopo il suo passaggio alla Roma. "Alla Juve sono veramente fenomeni, sotto l'aspetto fisico e tecnico ma soprattutto mentalmente. Ho imparato tanto in quell'anno. La prima presenza in Champions resterà indimenticabile per me" - disse a Sky Sport. Di notti belle come quella con l'Atletico ne ha rivissute parecchie. Dal giallorosso all'azzurro, con il grande Europeo disputato con l'Italia nel 2021. Gioca, determina e nessuno lo prende sulla fascia sinistra, dominata da lui e da Chiesa. A fermarlo ci ha pensato solo il brutto infortunio al tendine d'Achille. Nonostante questo l'Uefa lo ha inserito nella top 11 del torneo come segno di riconoscenza. Il terzino è costretto a fermarsi nel suo momento migliore. Mette le stampelle e perde quasi una stagione intera, con la gioia della Conference League in bacheca.

Il ritorno al gol e la sfida da ex: Spinazzola rivede la luce

Ritornare ai livelli pre infortunio è stato difficile. Ha sofferto in tante partite, ma contro la Cremonese si è chiuso il cerchio con il ritorno al gol in Serie A dopo circa due anni. Partita però terminata con una sconfitta ed analizzata da Spinazzola da leader vero ai microfoni di Sky Sport: "È mancata l'intensità nel primo tempo, eravamo lenti. Nella seconda parte della ripresa abbiamo attaccato con maggiore intensità. La percentuale di gravità di questa sconfitta dipenderà da come ci rialzeremo, vogliamo ripartire già contro la Juventus. Siamo un grande gruppo che ha un buon equilibrio, sia nella sconfitta che nella vittoria. Lotteremo fino alla fine". I vecchi slogan non li ha dimenticati, frasi che all'Allianz Stadium sono appese al muro. Ora Spinazzola è pronto a risfidare il suo passato e a farlo con il solito rispetto di chi è cresciuto sognando in bianco e nero.

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Si accendono le luci e ripercorri la tua vita in meno di un minuto. Sogni realizzati e vecchi amori mai scordati. Spinazzola ha già vissuto questa sensazione e all'Olimpico contro la Juventus rivivrà nuovamente i suoi ricordi. Con il bianconero è cresciuto, si è formato, per poi prendere la strada verso la Capitale. Gioie e dolori gli hanno reso il cammino un po' più complicato, ma le vite banali sono anche quelle che vengono dimenticate. 

La Juve Primavera, la partita con Quagliarella e il Torneo di Viareggio

Il compito di un settore giovanile è di creare il talento. La Juventus in questi ultimi anni ci sta riuscendo, ma è qualcosa che si porta dietro da tempo, anche prima dei nove scudetti. Era il 2012 e un giovane Spinazzola faceva l'ala offensiva, segnava e realizzava tanti assist. Era un nome ricorrente nello spogliatoio. Se ne parlava bene. A dare maggiore eco alle sue prestazioni ci pensò Quagliarella. Come? L'attaccante veniva dal brutto infortunio al legamento crociato subito nel gennaio precedente contro il Parma. Conte prima di rimetterlo in corsa con la prima squadra, decise di mandarlo a fare dei test con la Primavera. Il bomber bianconero prese parte ad una partita di campionato contro il Grosseto, vinta 11-1, in cui segnò una doppietta. Ma a catturare l'attenzione dei tifosi fu anche quel giovane Spinazzola, che realizzò due assist e fece tante belle giocate. Una stagione perfetta che terminò con la vittoria del Torneo di Viareggio in finale proprio contro la Roma. E il terzino fu premiato come miglior giocatore della competizione.

L'idolo Zambrotta, il cambio ruolo e l'esplosione all'Atalanta

Il primo a cambiare il ruolo di Spinazzola è stato Bisoli. L'allenatore, allora al Perugia, decise di arretrare il suo raggio di azione. Scelta azzeccatissima per la sua carriera. La sua evoluzione ricorda molto quella di Zambrotta (ed ecco che ritorna sempre la Juventus), che è uno dei suoi punti di riferimento. Le sue prestazioni hanno colpito molto gli osservatori dell'Atalanta, sempre puntuali quando si tratta di talento. Ed è proprio con la Dea che si è formato come calciatore moderno: veloce, forte nell'uno contro uno e nel dribbling. Gasperini gli ha dato subito fiducia. E poi il resto della storia ce lo ricordiamo molto bene. Stagione indimenticabile terminata con il quarto posto e tanti apprezzamenti da Torino. Dopo qualche anno ha coronato il suo sogno. Nel 2018 la Juventus ha deciso di tenerlo in rosa. L'inizio di certo non è stato dei migliori, con l'esterno ai box per infortunio. Allegri lo ha aspettato e il 12 marzo 2019 lo ha fatto esordire in Champions contro l'Atletico Madrid. Ancora oggi quella è ricordata come la sua partita-copertina. 

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