Kean e la Juve: il rosso, la squalifica, il futuro e la decisione di Allegri

L'attaccante fermato per due partite, ma il punto è un altro: nella Juve cominciano a esserci dubbi. Anche se il tecnico continua a difenderlo

TORINO - Non è un buon periodo per Moise Kean. E pensare che Max Allegri lo aveva lanciato titolare a Nantes, in una partita decisiva per proseguire l'avventura in Europa League: poi è andata bene, ma ci aveva pensato Di Maria. A Roma invece black out totale: neanche 40 secondi dal suo ingresso per commettere un fallo di reazione su Mancini e prendersi il cartellino rosso. A fine gara sono arrivate le scuse alla squadra in privato, rese pubbliche da Allegri che ha evidenziato come il ragazzo abbia sbagliato. Ma lo stesso tecnico, a chi manifesta perplessità sul ragazzo del 2000 nato a Vercelli, è convinto del potenziale di Moise e che ci siano ampi margini per incanalarlo nella strada giusta.

Il riscatto

Certo, Allegri ci ha sempre creduto. E ha sopportato, ad esempio, il ritardo ad agosto, prima dell'amichevole con l'Atletico Madrid. Adesso questo nuovo scivolone ha creato qualche dubbio all'interno dell'universo Juve sull'opportunità a omeno di puntare sul giovane azzurro. Ma la Juventus non avrà grandi alternative: il riscatto, che verrà esercitato entro il 30 giugno, è obbligatorio ed è fissato a 28 milioni, per cui Kean in estate sarà a tutti gli effetti un calciatore bianconero. E sarà molto difficile, anche nel caso in cui il club dovesse pensarci, trovare una società disposta a fare un investimento così importante su un ragazzo che possiede effettivamente grandi qualità, ma ha finora mostrato una certa discontinuità e un comportamento non sempre adeguato alle situazioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La squalifica

Nel frattempo è arrivata la squalifica dopo la follia dell'Olimpico: due giornate di stop, come da manuale del giudice sportivo dopo i falli di reazione. In questa stagione era già successo a un compagno ben più navigato e con altro curriculum: Angel Di Maria, fermato per due giornate dopo il fallo di reazione con Izzo nel match con il Monza e la relativa espulsione. Come in quel caso, la Juventus non sembra orientata a presentare ricorso, nonostante l'assenza della punta crei una situazione di emergenza in attacco.

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TORINO - Non è un buon periodo per Moise Kean. E pensare che Max Allegri lo aveva lanciato titolare a Nantes, in una partita decisiva per proseguire l'avventura in Europa League: poi è andata bene, ma ci aveva pensato Di Maria. A Roma invece black out totale: neanche 40 secondi dal suo ingresso per commettere un fallo di reazione su Mancini e prendersi il cartellino rosso. A fine gara sono arrivate le scuse alla squadra in privato, rese pubbliche da Allegri che ha evidenziato come il ragazzo abbia sbagliato. Ma lo stesso tecnico, a chi manifesta perplessità sul ragazzo del 2000 nato a Vercelli, è convinto del potenziale di Moise e che ci siano ampi margini per incanalarlo nella strada giusta.

Il riscatto

Certo, Allegri ci ha sempre creduto. E ha sopportato, ad esempio, il ritardo ad agosto, prima dell'amichevole con l'Atletico Madrid. Adesso questo nuovo scivolone ha creato qualche dubbio all'interno dell'universo Juve sull'opportunità a omeno di puntare sul giovane azzurro. Ma la Juventus non avrà grandi alternative: il riscatto, che verrà esercitato entro il 30 giugno, è obbligatorio ed è fissato a 28 milioni, per cui Kean in estate sarà a tutti gli effetti un calciatore bianconero. E sarà molto difficile, anche nel caso in cui il club dovesse pensarci, trovare una società disposta a fare un investimento così importante su un ragazzo che possiede effettivamente grandi qualità, ma ha finora mostrato una certa discontinuità e un comportamento non sempre adeguato alle situazioni.

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