Szczesny 6.5
Gli manca soltanto qualche centimetro per intercettare l’ennesimo calcio di rigore, si riscatta nella ripresa con un paio di interventi provvidenziali da palla inattiva.
Bremer 6
Gli sfugge qualcosa per aria, semmai, altrimenti d’anticipo e di fisico porta a casa la consueta pagnotta. Gatti (42’ st) ng.
Bonucci 6
Si concede un paio di licenze poetiche in impostazione, compensate da una fiondata che, come ai vecchi tempi, mette in porta Kostic.
Danilo 5.5
D’accordo le puntuali chiusure e le risalite palla al piede. Ma il rischio, ora, è l’etichetta di novello De Ligt: secondo rigore causato in due partite. Poi prova a sfondare la rete con un’imperiosa incornata, ma rischia di abbattere il palo.
De Sciglio 6
Il tempo per un paio di scorribande, poi il crack: esce tra gli applausi dello Stadium, ma non quelli che aveva sognato.
Cuadrado (32’ st) 6
Ma quale riposo: un’ora senza risparmiarsi.
Fagioli 6.5
Il pallone, quando “esce” dai suoi piedi, non esplora mai traiettorie banali: per due volte mette in porta Miretti e, con caparbietà, conquista anche la punizione da cui nasce il gol di Paredes. Le lacrime sono un lontano ricordo.
Paredes 6.5
Esulta con la gestualità di chi vuole scrollarsi le critiche di dosso: la rete su punizione è a suo modo pesante, ma certo non riscatta da sola un’annata insufficiente per prestazioni e atteggiamento ancor di più. Locatelli (42’ st) ng.
Miretti 5.5
Il nuovo thriller è pronto a uscire nelle sale: la maledizione del gol. Ci va vicino due volte nel primo tempo, viene beffato dal Var dopo aver già esultato alla terza, quindi nella ripresa dilapida da due passi. Tutto intorno una prova imprecisa all’inizio e confortante in divenire.
Pogba (28’ st) 6.5
Lampi di Polpo, finalmente.
Kostic 6.5
Eccola, finalmente, la “serbian connection”: lui crossa e l’altro segna. Non riposa mai, ma a quanto pare le sue batterie si ricaricano anche correndo su e giù per l’amata fascia sinistra.
Di Maria 6.5
Che sia un’apertura d’esterno o un cambio di gioco di prima intenzione, con il pallone tra i piedi fa cose che agli altri non riescono. Ma proprio per questo è lecito attendersi anche la giocata decisiva.
Chiesa (28’ st) 5.5
Pasticcione, in contropiede cestina il tris della tranquillità.
Vlahovic 7
Più che un gol, l’elegante e potente girata con cui trafigge Falcone è una vera e propria liberazione: quando gli arriva la palla giusta in area sa come trasformarla da zucca a carrozza. E questa non è una novità.
All. Allegri 6
Turnover e tre punti: l’epilogo gli sorride, ma non manca qualche brivido nel finale.
Cuadrado (32’ st) 6
Ma quale riposo: un’ora senza risparmiarsi.